Visite ai congiunti: sì ma senza indicare il nome sull’autocertificazione

Antonio Capobianco

Da quando, lo scorso 26 aprile, il Premier Giuseppe Conte ha annunciato che dal prossimo 4 maggio sarà possibile uscire per andare a far visita ai “congiunti”, è scoppiato un vero e proprio caos.

Il perché è presto detto: congiunti sono infatti parenti e affini, legati da legami di sangue. Ma allora dove mettere le coppie di fatto, i fidanzati, tutti quelli che non hanno un legame sancito dalla legge?

Palazzo Chigi ha dovuto addirittura rettificare, spiegando che giuridicamente con congiunti si intendono tutti coloro con cui si ha una relazione stabile e duratura.

Visite ai congiunti si ma senza indicare il nome su autocertificazione

Bene, quindi, ma in queste ore c’è un’altra novità: spostandosi non servirà indicare l’identità del congiunto.

Per quanto riguarda le visite ai congiunti basterà infatti barrare la voce assistenza ai congiunti sul modulo usato finora, anche se non c’è motivo di urgenza.

Sarà però sempre necessario portare con sé l’autocertificazione ed eventuali documenti utili.

Ricordiamo inoltre che occorrerà rispettare all’interno dell’abitazione le distanze di almeno un metro oltre a indossare le mascherine di protezione. I vigili e gli agenti accertatori in generale non possono effettuare ispezioni all’interno delle case perché si tratterebbe di violazioni amministrative. 

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