Se è vero che, da sempre, il sud deve fare i conti con gli attacchi del nord, o almeno di quella parte di popolazione che vive ancora di pregiudizi, è altrettanto vero che non si deve cadere nelle provocazioni, rischiando di finire dalla parte del torto.
Ed è il rischio che sta correndo Vincenzo De Luca, il governatore della Campania che è riuscito, tutto sommato, a contenere l’epidemia di coronavirus nel territorio che amministra.
Ma in più occasioni si è scagliato contro la mala gestione delle regioni del nord, ed è tornato a farlo nelle scorse ore.
“Quando noi chiudevamo, in altre parti d’Italia si facevano iniziative pubbliche: ‘Milano non si ferma’, ‘Bergamo non si ferma’. Poi si sono fermati a contare le migliaia di morti. Non le centinaia, le migliaia di morti” ha detto il governatore campano. “Provate a immaginare se Codogno fosse stata in Campania anziché in Lombardia: non avremmo potuto aprire bocca per altri 200 anni”, ha aggiunto.
“La Campania è la Regione che ha retto meglio l’epidemia di coronavirus e di questo dobbiamo essere orgogliosi. Abbiamo preso decisioni in anticipo di 20 giorni rispetto alle altre Regioni e questo ci ha salvato”, ha spiegato De Luca nel corso di una visita all’ospedale di Sapri, in provincia di Salerno.
“In Italia si aspettavano che in Campania venisse fuori un’ecatombe, ma sono rimasti delusi”, ha ribadito. “A Milano – ha concluso – discutono ancora se la zona rossa doveva farla il governo o la Regione Lombardia. Noi, intanto, abbiamo chiuso e salvato la vita di centinaia di persone”.