Verme nella lattina di Coca Cola lo scopre un ragazzino

Antonio Capobianco

Celeberrima in tutto il mondo, la Coca Cola è forse la più nota ed amata tra le bibite analcoliche.

La Coca-Cola fu inventata dal farmacista statunitense John Stith Pemberton l’8 maggio 1886 ad Atlanta, Georgia, inizialmente come rimedio per il mal di testa e per la stanchezza. Il primo nome che venne dato alla bevanda fu “Pemberton’s French Wine Coca”.

All’inizio era una miscela di vino e foglie di coca, poi l’alcol venne in seguito sostituito con un estratto delle noci di cola, una pianta tropicale reputata non dannosa per la salute. Dall’uso combinato dei due ingredienti principali, la coca e la cola, la bibita acquisì il nome attuale.

Quando anche la coca venne bandita (dalla pianta si estrae infatti la cocaina), venne scartato l’alcaloide dagli estratti dalle foglie di coca, mentre la cola (in noci) continuò a essere utilizzata.

La Coca-Cola cominciò la sua diffusione mondiale negli anni venti, trasformandosi in un ‘business’ di grandi dimensioni, gestito dalla The Coca-Cola Company con sede a New York. Nel 1927 viene importata anche in Italia. Oggi la bibita è disponibile nella maggioranza dei luoghi di ristorazione del mondo ed è la bevanda per eccellenza nei fast food. Il marchio è stato più volte indicato da numerose ricerche come il più conosciuto al mondo.

Coca-Cola Company fa produrre la bevanda a fornitori imbottigliatori, unici per un determinato territorio, che ricevono lo sciroppo (prodotto unicamente dalla casa madre) al fine di diluirlo con acqua gassata secondo una prefissata proporzione, per poi procedere al confezionamento (bottiglia, lattina, fusto).

La ricetta dello sciroppo è segretissima, conosciuta solo da pochissime persone, ma di certo non comprende nessun verme, come invece è capitato per una lattina commercializzata proprio qui in Italia.

coca cola 12enne trova un verme

Stando a quanto riferito da un comunicato dell’Ansa, una ragazza di 12 anni di Andria, dopo aver bevuto un sorso della bevanda si è trovata letteralmente con un verme in bocca.

La ragazzina di 12 anni è stata quindi ricoverata in stato di osservazione all’ospedale Bonomo per via di questo corpo estraneo che è stato ritrovato all’interno della lattina.

Il responsabile del presidio medico ospedaliero, Stefano Porziotta ha fatto sapere che “la bambina sta bene e viene tenuta in osservazione solo per precauzione. E aggiunge: “Stando ad un primo esame macroscopico del verme non vi sono elementi che destino preoccupazioni ma invieremo il campione all’istituto zooprofilattico di Foggia per approfondimenti da parte di esperti“.

Tutte le notizie sono quindi positive, tanto che il medico ha concluso che la piccola “non ha avuto né vomito, né diarrea o altri sintomi che possano allarmarci, resterà per qualche ora in ospedale”.

Naturalmente sul posto sono giunti immediatamente gli agenti del commissariato di polizia che, con l’ufficio igiene di Andria e il Sian, il Servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione della Puglia, hanno sequestrato la lattina e stanno cercando di individuare il lotto per risalire alla provenienza.

Purtroppo, nonostante tutte le misure di sicurezza a cui le aziende devono attenersi, questo non è neppure il primo caso balzato agl oniri della cronaca negli ultimi giorni.

Qualche settimana fa aveva fatto notizia un altro caso simile a quello di Andria: un bambino aveva ritrovato un corpo estraneo non identificato all’interno del panino che la ditta della mensa scolastica gli aveva dato durante il pranzo. L’episodio era accaduto nella scuola Don Gnocchi di Lodi e nelle scorse ore si è saputo che l’elemento estraneo nel panino era escremento di topo. Il materiale organico di scarto, secondo le verifiche, è stato ritrovato in molte zone dell’azienda panificatrice.

fonte@Ansa

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