Vaccini, continua serrato lo scontro alla vigilia del ritorno a scuola

Antonio Capobianco

Durante questa estate il tema vaccini è stato uno dei più scottanti e se ne è parlato incessantemente, con critiche e attacchi senza esclusione di colpi piovuti da entrambi i fronti: quello  no vax, che rivendica la libertà di vaccinare o meno i propri figli e quello di coloro che al contrario appoggiano l’obbligo vaccinale, per riuscire ad arrivare a quell’immunità di gregge auspicata dall’Oms per la sicurezza di tutti.

Il nuovo governo, che dal primo momento non si è dimostrato molto favorevole all’obbligo introdotto dalla precedente amministrazione, non lo ha ritirato ma ha prorogato di un anno la possibilità di presentare a scuola le autocertificazioni: in pratica non saranno le Asl a comunicare alle scuole la regolarità dei vaccini, ma gli stessi genitori, con moduli facilmente falsificabili, come ci ha insegnato la storia recente.

I genitori si sono scontrati sui social ed i piazza, gli esperti hanno provato, spesso inutilmente, a far sentire la propria voce, così come anche i presidi, ed ora anche i sindaci hanno alzato i toni.

Nello specifico, se i presidi hanno dichiarato che non vogliono fare da poliziotti e passacarte e hanno già annunciato che non controlleranno la veridicità delle autocertificazioni e non intendono essere responsabili in caso di autocertificazioni false, dal canto loro i sindaci di molte città, da Milano a Bari, passando per Firenze e Bologna, hanno già dichiarato che le autocertificazioni volute dal ministro Grillo non valgono e l’accesso a nidi e materne comunali sarà impedito ai bambini che non sono in regola con le vaccinazioni.

Attualmente infatti il decreto Lorenzin è ancora una legge in vigore e quindi da rispettare. Dal Ministero della Salute è giunta solo una circolare, che come tale non può derogare o abrogare una legge, a firma Giulia Grillo che annuncia il posticipo dello stop alle autocertificazioni, ma molti Comuni hanno confermato che seguiranno la legge, cioè quella firmata dall’ex ministro Lorenzin.

Intanto nelle scorse ore sono state inviate al Ministro Grillo e a tutti i parlamentari le circa 300 mila firme raccolte per bloccare “l’obbligo flessibile” sui vaccini.

Fino a lunedì pomeriggio 283 mila persone avevano infatti sottoscritto la petizione “Difendiamo tutti bambini, sì ai vaccini per andare a scuola” sul sito www.change.org lanciata da Roberta Amatelli, ammma di Viola che a soli 8 mesi è stata sottoposta a trapianto di fegato e non può vaccinarsi contro alcune malattie come varicella, morbillo o rosolia.

La petizione è stata lanciata dalle madri di bambini immunodepressi per mantenere l’obbligo vaccinale per l’iscrizione scolastica.

“In queste settimane abbiamo avuto il sostegno di “IoVaccino”, di medici, scienziati. Anche la stampa internazionale ha parlato di noi ma dalla politica ancora silenzio assoluto. In altri Paesi non c’è l’obbligo perché la copertura raggiunge già il 90%. Gli italiani mettono il casco e le cinture di sicurezza solo perché c’è una legge che lo impone. Senza un obbligo e una multa forse nessuno lo farebbe anche se è dimostrato che possono salvare la vita in caso di incidente. Non riesco a capire perché in Italia si metta in dubbio anche la parola dei medici ma se il buon senso non basta allora serve l’obbligo”, ha chiosato mamma Roberta.

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