USA sotto accusa per aver scelto David Geier alla guida di un nuovo studio su vaccini e autismo

Antonio Capobianco

Negli Stati Uniti è scoppiata una nuova polemica scientifica dopo che il Department of Health and Human Services avrebbe selezionato David Geier, noto per le sue posizioni controverse sui vaccini, per coordinare un nuovo studio federale sulla presunta correlazione tra vaccini e autismo. Una scelta che ha sollevato forti critiche da parte della comunità scientifica, in particolare per il passato del ricercatore e le sue posizioni anti-vacciniste.

USA sotto accusa per aver scelto David Geier alla guida di un nuovo studio su vaccini e autismo

Un passato segnato da sanzioni e accuse

David Geier è già stato sanzionato in passato dalle autorità sanitarie del Maryland per aver esercitato la professione medica senza licenza. Inoltre, insieme a suo padre Mark Geier, è autore di studi ritirati e teorie discreditate che suggerivano un collegamento tra autismo e conservanti nei vaccini, come il timerosal.

Nel 2010, la rivista Nature ha incluso i Geier tra i principali “negazionisti scientifici” per aver promosso trattamenti non approvati per l’autismo, tra cui la chelation therapy e l’utilizzo del controverso farmaco Lupron.

La comunità scientifica è preoccupata

Molti esperti vedono questa decisione come un pericoloso passo indietro per la salute pubblica. Jessica Steier, direttrice del Science Literacy Lab, ha definito la nomina di Geier come “il peggior scenario possibile”, affermando che rappresenta un affronto a decenni di ricerche scientifiche rigorose che hanno già confutato il legame tra vaccini e autismo.

Anche il professor Jeffrey S. Morris, direttore della Divisione di Biostatistica presso la Perelman School of Medicine, ha espresso dubbi sulla validità metodologica degli studi condotti da Geier, sottolineando come siano “gravemente compromessi da errori e interpretazioni non supportate dai dati”.

Un passato di disinformazione che fa ancora danni

Il mito del legame tra vaccini e autismo affonda le radici nel controverso studio del 1998 di Andrew Wakefield, poi smentito e ritrattato da The Lancet. Wakefield fu ritenuto colpevole di frode scientifica, avendo manipolato i dati di appena 12 pazienti per supportare la sua tesi, oggi ampiamente screditata.

Tuttavia, nonostante le numerose smentite da parte della comunità scientifica internazionale, la disinformazione continua a circolare, alimentando un clima di sfiducia nei confronti delle vaccinazioni.

Vaccini: un successo scientifico minacciato dalla sfiducia

I vaccini rappresentano una delle più grandi conquiste della medicina moderna. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, hanno salvato oltre 154 milioni di vite negli ultimi 50 anni, di cui 101 milioni sono neonati. Il vaccino contro il morbillo, incluso nel vaccino MPR (morbillo, parotite e rosolia), da solo ha contribuito al 60% di queste vite salvate.

Tuttavia, il riemergere dello scetticismo vaccinale sta mettendo a rischio i progressi ottenuti. In un momento in cui gli Stati Uniti stanno affrontando nuovi focolai di morbillo, molti esperti temono che una ricerca condotta con pregiudizi ideologici possa amplificare la disinformazione.

Trump e la spinta verso nuovi studi

L’attuale iniziativa è supportata dall’amministrazione Trump, in particolare da Robert F. Kennedy Jr., attuale capo del Department of Health and Human Services, che da anni esprime posizioni critiche sui vaccini. Lo stesso ex presidente Trump ha citato l’aumento delle diagnosi di autismo come giustificazione per ulteriori studi, senza però considerare che tale incremento è dovuto soprattutto a criteri diagnostici più ampi e strumenti di indagine più precisi.

Preoccupazioni sulla validità del nuovo studio

Il vero timore della comunità scientifica è che questo nuovo studio NIH sui vaccini venga orientato a cercare un collegamento tra vaccini e autismo dove non esiste, vanificando anni di ricerche e investimenti. Attualmente, gli Stati Uniti spendono circa 419 milioni di dollari all’anno nella ricerca sull’autismo, e gli scienziati sottolineano che le risorse dovrebbero essere impiegate in studi rigorosi e trasparenti.

Alison Singer, presidente della Autism Science Foundation, ha dichiarato che l’obiettivo implicito della nuova iniziativa è “dimostrare che i vaccini causano l’autismo, anche se non è così”. Un intento pericoloso che, in un clima già segnato dalla disinformazione, rischia di avere gravi conseguenze sulla salute pubblica.

Next Post

La dieta di Harvard si conferma la migliore per invecchiare in salute, secondo uno studio trentennale

Come mantenere corpo e mente in salute con l’avanzare dell’età? La risposta potrebbe trovarsi nella cosiddetta dieta di Harvard, definita da un recente studio pubblicato su Nature Medicine come il modello alimentare più efficace per un invecchiamento sano. Lo studio: oltre 105.000 persone osservate per 30 anni I ricercatori della […]
La dieta di Harvard si conferma la migliore per invecchiare in salute