Martedì 2 febbraio al Senato ci sarà l’esame delle pregiudiziali sulle Unioni Civili.
Nei giorni successivi si cominceranno a votare gli emendamenti sulla legge. Inizialmente si prevedeva il voto finale sul provvedimento l’11 febbraio.
Tuttavia probabilmente la data slitterà di qualche giorno, anche a causa della prevedibile battaglia in aula da parte delle opposizioni.
La battaglia è sull’equiparazione del matrimonio omosessuale a quello eterosessuale nonché sulla stepchild adoption, cioè la possibilità di adottare il figlio naturale o adottivo del partner anche da parte di una coppia gay.
La parte più retriva e conformista della politica italiana, che rappresenta la parte più retriva e conformista della società, si accinge a dare battaglia durissima. Si tratta di una minoranza trasversale in Parlamento, contraria a buna parte dei contenuti della legge e facente riferimento in generale all’ideologia cattolica.
Questo in Parlamento. Nella piazza, la manifestazione di ieri del Circo Massimo è andata bene, ma con tutta probabilità, a fronte dei due milioni di persone annunciate dal palco, erano presenti non più di duecentomila persone, cioè un decimo.
L’Italia è spaccata in due. Ma la civiltà e la speranza in un’apertura maggiore alle trasformazioni sociali, stavolta potrebbero avere la meglio sull’oscurantismo medievale rappresentato dalla Chiesa.