Linea intransigente del governo su modifiche al testo di legge sulle Unioni Civili.
In Commissione Giustizia della Camera, l’esecutivo ha detto no agli 899 emendamenti presentati, fra i quali anche diversi provenienti dalla maggioranza stessa.
550 di questi emendamenti sono stati presentati dalla Lega Nord. Se ne immagina il contenuto, oltre che la forma.
E intanto il corpulento e poco francescano Mario Adinolfi, candidato sindaco a Roma, si chiede come voteranno i cattolici.
Presto detto. I cattolici in generale voteranno a favore del Ddl Cirinnà, poiché per storia, tradizione, cultura, tendono ad aborrire ogni sia pur lontana ipotesi di scioglimento del Parlamento in seguito a scivoloni del governo, con relative dimissioni.
Aleggia, infatti, l’ipotesi fiducia anche alla Camera, se entro i primi di maggio vi saranno ancora problemi in ordine all’iter di approvazione della legge.
Certo, qualche scherzetto potrebbe arrivare anche dall’interno della maggioranza, ma il corpus compatto, granitico, dei deputati che non vogliono tornarsene a casa, è l’antidoto più potente contro ribaltamenti e stravolgimenti della legge.
E poi il governo, per questioni di pura opportunità politica, vuole terminare l’iter della legge prima delle prossime elezioni amministrative di giugno.