Il film The Apprentice ha scatenato la furia di Donald Trump, che ha definito il regista Ali Abbasi e il suo team, inclusi alcuni attori di spicco come Jeremy Strong, Sebastian Stan e Maria Bakalova, come “feccia umana” e “marmaglia”. Ma cosa rende The Apprentice così controverso? Il film non è una semplice biografia di Trump, ma esplora le origini della sua ascesa al potere, indagando su come sia diventato il personaggio che conosciamo oggi. Al centro della narrazione c’è il suo mentore Roy Cohn, un avvocato noto per i suoi metodi aggressivi e il coinvolgimento nella caccia ai comunisti durante l’era McCarthy.
La Genesi di un “Cattivo”: Il Ruolo di Roy Cohn
Nel film, Trump è ritratto come un giovane erede immobiliare che, sotto la guida di Cohn, impara le regole per diventare un “assassino” nel mondo degli affari: attaccare sempre, negare tutto e non ammettere mai una sconfitta. Questa formazione trasforma Trump in un magnate megalomane, il cui successo è spesso ottenuto attraverso metodi spregiudicati.
Il film non si limita però agli affari di Trump: affronta anche episodi personali delicati, come il divorzio da Ivana Trump, che testimoniò sotto giuramento di essere stata violentata dal marito, salvo poi ritrattare la dichiarazione. The Apprentice si conclude con un ritratto a tinte forti di un uomo spinto al potere da ambizione e cinismo.
Le Difficoltà di Produzione e il Rischio di Azioni Legali
La realizzazione di The Apprentice non è stata priva di ostacoli. I problemi di finanziamento e la difficoltà nel trovare un distributore statunitense hanno ritardato il progetto, soprattutto per il timore di azioni legali da parte di Trump, che già durante la produzione aveva minacciato il team legale. Nonostante questo, il film è riuscito a debuttare negli Stati Uniti l’11 ottobre, a pochi giorni dalle elezioni presidenziali, dopo la prima mondiale a Cannes.
Il Messaggio del Film: Un Sistema Corrotto
Ali Abbasi, il regista iraniano in esilio in Svezia, ha dichiarato che il suo film non è solo su Trump, ma su un sistema corrotto che lo ha alimentato e supportato. “Se Trump fosse nato in Germania, probabilmente si sarebbe limitato a diventare un costruttore di successo a Monaco”, afferma Abbasi. Invece, negli Stati Uniti, la sua ascesa ha preso una piega molto diversa, grazie a un ambiente che ha favorito le sue ambizioni. The Apprentice evidenzia come il sistema americano abbia permesso a Trump di diventare una figura di potere, grazie a leggi favorevoli e l’influenza di personaggi come Ronald Reagan.
Una Produzione Coraggiosa, ma con Rischi
Gli attori protagonisti, tra cui Sebastian Stan e Maria Bakalova, hanno sottolineato il clima di paura che ha circondato la produzione del film. Sebbene Hollywood abbia spesso raccontato storie di figure autoritarie, l’attuale clima politico ha reso questa operazione particolarmente rischiosa. Stan ha descritto il timore di ritorsioni per aver interpretato un leader così polarizzante come Trump, mentre Abbasi ha ammesso di aver rinunciato all’idea di promuovere il film nelle aree rurali degli Stati Uniti, per timore di reazioni violente.
L’Influenza di The Apprentice sulle Elezioni
Con l’uscita del film così vicina alle elezioni presidenziali, molti si chiedono se The Apprentice possa influenzare l’opinione pubblica. Sebastian Stan ha riflettuto sul valore del film, affermando che offre una prospettiva unica su Donald Trump, consentendo agli spettatori di riflettere su quanto ci si possa fidare di una figura così controversa. Maria Bakalova, dal canto suo, spera che il film incoraggi gli elettori a comprendere l’importanza del voto.
Conclusione
The Apprentice non è solo un ritratto di Donald Trump, ma una critica più ampia a un sistema politico e sociale che ha permesso l’ascesa di figure come lui. Nonostante le difficoltà e le minacce legali, il film è riuscito a vedere la luce e ha suscitato un acceso dibattito su potere, corruzione e ambizione.