Taglio dei parlamentari è diventato legge

Angela Sorrentino

La lotta è stata dura, ma alla fine la riforma è stata portata a casa: il taglio dei parlamentari è diventato legge dopo l’approvazione in quarta lettura, con 553 voti favorevoli, della riforma costituzionale alla Camera dei deputati.

“È una vittoria del popolo, una riforma storica che ricorderanno tutti, i nostri figli, i nostri nipoti. Per noi è veramente emozionante”, ha esultato il ministro dell’Interno Luigi Di Maio, che ne è stato il primo fautore.

Di Maio ha sottolineato che con questa riforma non si discute il ruolo del Parlamento, ma ci saranno importanti risparmi “da 300mila euro al giorno: quello che qualche cittadino non riesce neanche a guadagnare in una vita”.

“Oltre al risparmio c’è la semplificazione: con meno parlamentari avremo meno testi pieni di emendamenti, norme e contronorme che complicano la vita dei cittadini italiani. Con un miliardo di euro in dieci anni – ha aggiunto – possiamo comprare 13 mila nuove ambulanze, costruire cento scuole, comprare treni per i pendolari”.

E la vittoria ha fatto contento anche il Pd, almeno stando alle parole del segretario Dem, Nicola Zingaretti, che ha commentato: “La riduzione dei parlamentari è una riforma che il centrosinistra e il Pd portano avanti, in forme diverse, da 20 anni. Oggi abbiamo deciso di votarlo tenendo fede al primo impegno del programma di Governo e anche perché abbiamo ottenuto, così come da noi richiesto, che si inserisca dentro un quadro di garanzie istituzionali e costituzionali che prima non c’erano”. 

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