Uno studio finanziato dai fratelli Allen evidenzia una vera e propria strage di elefanti in Africa.
Si tratta purtroppo di un’emergenza dovuta al bracconaggio, quella aberrante pratica che da secoli flagella l’Africa.
Da una parte gli elefanti sono ammazzati senza scrupoli, principalmente per utilizzare l’avorio delle zanne; dall’altra tendono a perdere il loro habitat naturale, anche per la presenza sempre più invasiva dell’uomo.
Uno studio chiamato “Grande censimento dell’elefante”, finanziato dal filantropo Paul G. Allen e da sua sorella Jody, ha messo in evidenza che il tasso di declino di questi animali è dell’8% all’anno.
Il censimento è stato effettuato in circa due anni ed è costato 8 milioni di dollari. La ricerca è stata eseguita tramite ricognizioni aeree in un’area di ben 463.000 chilometri quadrati.
Si stima che al momento la popolazione degli elefanti della savana sia di poco più di 352.000 unità, distribuite nei 18 Paesi africani presi in considerazione.
Il censimento ha preso in considerazione sia le aree protette che le zone non protette. Ma anche nelle aree protette sono state individuate moltissime carcasse di elefanti, segno che i controlli e la gestione di questi parchi non sono per niente efficienti, con le relative conseguenze.