Stella cadente, spettacolo nel cielo di Roma

Antonio Capobianco

Stella cadente nel cielo di Roma, ed è subito spettacolo.

Evento straordinario nei cieli di Roma, e non solo, la sera del 18 agosto. All’improvviso una traccia molto luminosa ha solcato i cieli della capitale, dopo le 23.

Una specie di palla di fuoco dal colore verdino che ha sorpreso, ma anche messo un po’ in allarme, la gente. A giudicare dai commenti sui social, pare che la meteora sia stata vista da Milano a Roma. Si è quindi trattato di un evento eccezionale, anche perché in alcune zone è stato avvertito anche un boato.

Eventi di questo tipo, in verità, non sono rarissimi. Quando le meteore sono così evidenti, sono chiamate “bolidi” e viaggiano a velocità pazzesche nello spazio, fino a impattare l’atmosfera terrestre. Questi frammenti, nell’impatto con l’atmosfera, rilasciano calore ed energia luminosa. Qualche volta sono talmente grandi, o talmente vicini, che se ne riesce ad apprezzare anche il boato.

I gas che si producono durante l’impatto vengono ionizzati e producono colorazioni a volte molto evidenti. Ma a volte queste meteore non vengono completamente distrutte nel loro passaggio nell’atmosfera, e alcuni frammenti possono arrivare a terra. In questo caso abbiamo i meteoriti, che possono essere rintracciati sul terreno.

Ovviamente, la caduta di questi frammenti di roccia può essere estremamente pericolosa; tuttavia c’è da dire che la probabilità che questi arrechino danni a cose o persone, è davvero minima, anche se non inesistente. Il pericolo sta in realtà nella grandezza del meteorite. E’ evidente che se la porzione di roccia che riesce a superare indenne l’ostacolo dell’atmosfera, è grande, l’impatto sulla crosta terrestre, o sui mari, può avere anche conseguenze catastrofiche.

L’energia cinetica liberata in questo caso è proporzionale col quadrato della velocità del corpo. A questa si deve aggiungere, in assoluto, la massa del corpo stesso. In altre parole, se la massa è notevole e lo è pure la velocità, il danno è assicurato. E’ quanto è successo ad esempio a Tunguska, una zona desertica della Siberia, molto tempo fa; ed è quanto è successo in Arizona, quando un grosso meteorite è caduto nel deserto provocando un enorme cratere visibile ancor oggi.

Quel che rimane di quel meteorite, è una specie di blocco di ferro che assomiglia a una sorta di incudine di grosse dimensioni. Non c’è dubbio che, in seguito a questi devastanti impatti sulla crosta terrestre, si siano anche verificati dei terremoti di una certa magnitudine. Così come, se il meteorite cade in mare ed è di grandi dimensioni, si provocherà uno tsunami proporzionale alle dimensioni del meteorite stesso ed alla sua velocità.

Ma da dove vengono queste meteore, queste stelle cadenti? La grande maggioranza proviene dalle comete che entrano nel sistema solare periodicamente. Queste comete, avvicinandosi al Sole, lasciano una scia di detriti, la famosa coda, che periodicamente interseca l’orbita della Terra.

Come noto, gli sciami meteorici si presentano in periodi diversi dell’anno, e in funzione del punto virtuale da cui partono, prendono il nome di una determinata costellazione. Così esistono le Liridi, le Acquaridi, le Perseidi e così via. Ognuno di questi sciami meteorici, volgarmente detti stelle cadenti, proviene per l’appunto da una cometa. Ad esempio, il famosissimo sciame meteorico delle Perseidi, quello del 10 agosto, le cosiddette lacrime di San Lorenzo, proviene da una cometa che si chiama Swift-Tuttle.

Per osservare le meteore non c’è bisogno di particolari ausili ottici, basta solo puntare il naso all’insù in una notte buia, possibilmente lontano dalle luci della città. Per fotografarle, è sufficiente una buona macchina fotografica con un grandangolo, puntata verso il cielo e con un’esposizione di almeno 20-30 secondi. Non è raro catturare una di queste bellezze del cielo; basta avere solo un po’ di fortuna.

pic@Flickr

Next Post

Legionella, salvata 70 enne a Terni grazie all’uso dell’Ecmo

Brutto a dirsi ma questa estate sembra essere dominata dai virus, che si propagano senza sosta, complici anche le alte temperature e la frequentazione di luoghi estremamente affollati. L’Oms proprio in queste ore ha lanciato l’allarme morbillo: l’Italia è uno dei tre paesi europei dove c’è il maggior numero di […]
Legionella salvata 70 enne a Terni grazie ad uso di Ecmo