Fin dal primo momento la sua versione non aveva convinto gli inquirenti, come del resto anche i genitori della vittima, che avevano immediatamente preso le distanze dalla ragazza, e più proseguono le indagini e più quelle prime impressioni trovano conferma.
Nell’ambito dell’omicidio di Luca Sacchi si aggrava infatti la posizione di Anastasiya Kylemnyk: la ragazza infatti avrebbe “trascinato” al pub John Cabot di Roma il 24enne per una compravendita fallita di droga.
La giovane, secondo le indagini, fu la prima ad avvicinarsi ai due pusher per concordare lo scambio droga-soldi, mentre il personal trainer, vittima della sparatoria, era presente alla trattativa, senza però avere una parte attiva.
A contribuire in modo sostanziale alla ricostruzione le dichiarazioni di Domenico Costanzo Martino Nunoz: il testimone ed amico della vittima raccontò la violenta aggressione a colpi di mazza da baseball contro la fidanzata di Luca e l’ intervento di quest’ultimo in difesa della ragazza.
Ma si aggrava anche la posizione di uno degli altri indagati: il gip di Roma ha notificato un provvedimento di custodia cautelare in carcere a Armando De Propris, padre di Marcello, il giovane di San Basilio che ha dato l’arma a Valerio Del Grosso, autore materiale dello sparo. All’uomo, in carcere per possesso di droga, i pm contestano la detenzione illegale della pistola calibro 38, mai trovata, utilizzata da Del Grosso.
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