A cuor leggero possiamo dire che erano in tantissimi gli scettici che nei mesi scorsi si erano chiesti se veramente i parlamentari avrebbero mai acconsentito al taglio dei vitalizi, che gli garantiscono rendite a molti zeri per molti decenni, dopo aver lavorato magari solo pochissimi anni come deputati o senatori.
E, ad oggi, proprio quegli scettici hanno avuto ragione: con tre voti a favore e due contrari, quelli dei senatori della Lega, Simone Pillon e l’ex Cinquestelle Alessandra Riccardi, la Commissione Contenziosa del Senato ha ribaltato la decisione assunta con la delibera del Consiglio di presidenza che, nell’ottobre del 2018, aveva deciso il taglio dei vitalizi agli ex parlamentari.
“Sono senza parole. Chi pensa di gioire allora non ha capito nulla. Se ci sono interessi da tutelare sono solo quelli dei cittadini italiani che hanno sofferto per mesi gli effetti di questa pandemia. Abbiamo già abolito i vitalizi e non abbiamo alcuna intenzione di ripristinarli”, ha postato su Fb il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
“Con un Paese in affanno che prova a ripartire, dopo mesi difficilissimi con migliaia di lavoratori in cassa integrazione, la commissione Contenziosa del Senato che fa? Si occupa di ripristinare i vitalizi dei parlamentari, contro i quali il M5S, si è sempre battuto annullando la delibera sul taglio dei vitalizi. Se non fosse vero sarebbe surreale, di certo è uno schiaffo a milioni di italiani in difficoltà”, scrive in una nota il capogruppo del M5S al Senato Gianluca Perilli.
Anche per Matteo Salvini la rinuncia al taglio dei vitalizi da parte del Senato è “un segnale disgustoso e vergognoso”: “Noi abbiamo votato contro, ma non siamo stati sufficienti”, ha dichiarato ad Agorà, su Rai 3. “Spero si trovi il modo per tornare indietro, noi siamo contro i vitalizi e per il taglio dei parlamentari”.