Salmonella, donne intossicate a Terni dopo una cena al ristorante

Antonio Capobianco

Tra tutti gli agenti batterici, la salmonella è quello più comunemente isolato in caso di infezioni trasmesse da alimenti, sia sporadiche che epidemiche.

La salmonella è stata segnalata per la prima volta nel 1886, in un caso di peste suina, dal medico americano Daniel Elmer Salmon. È presente in natura con più di 2000 varianti (i cosiddetti sierotipi) ma i ceppi più frequentemente diffusi nell’uomo e nelle specie animali, in particolare in quelle allevate per la catena alimentare, sono S. enteritidis e S. typhimurium.

Tra le due tipologie più diffuse, il primo tipo è la salmonella nontifoidea, ed è proprio lei a causare la maggior parte delle infezioni gastrointestinali, oltre che intossicazioni alimentari nei paesi industrializzati come l’Italia.

Il secondo tipo è relativo alla salmonella tifoidea, la quale è responsabile appunto della febbre tifoidea. Si trova solo negli uomini e si può contrarre dalle feci di una persona che è infetta. Questa infezione può causare molti sintomi, dai dolori addominali a mal di testa, fino alla letargia, le eruzioni cutanee e il delirio.

Le forme di salmonellosi possono essere più o meno gravi. Quelle particolarmente severe interessano soprattutto i bambini, gli anziani e tutti coloro che hanno un sistema immunitario depresso, come chi ha l’AIDS/HIV.

Il cibo, per poter causare la malattia, deve aver subito una colonizzazione massiva dell’agente patogeno prima di essere ingerito. La contaminazione può avvenire al momento della produzione dell’alimento, durante la sua preparazione oppure anche dopo la cottura per una manipolazione non corretta dell’alimento stesso.

Il batterio si moltiplica tra gli 8 e i 45 gradi centigradi, mentre viene distrutto a temperature maggiori di 70 gradi.

Si riscontra soprattutto in uova, che sono il veicolo di maggiore impatto sull’epidemiologia dell’infezione, pollo, carne di maiale, talvolta anche latte e latticini.

Ed in queste ore, ad esempio, è stato disposto dal ministero della salute il richiamo per rischio microbiologico delle uova fresche in guscio prodotte in uno stabilimento marsicano.

Il modello di richiamo del prodotto porta la data dell’11 settembre 2018. In particolare il provvedimento ministeriale riguarda il lotto di uova fresche in guscio Fmc con data di scadenza o termine minimo di conservazione dall’11 settembre 2018 al 07 ottobre 2018, per la presenza di Salmonella enteritidis rilevata durante le analisi di autocontrollo in esecuzione del piano salmonellosi nazionale negli avicoli.

Il richiamo è stato reso pubblico con tutti i dettagli sull’azienda interessata per dare informazione agli utenti, come previsto dalla legge, sul sito ufficiale del ministero. Tutto ciò per dare la possibilità agli utenti che avessero acquistato il lotto, di disfarsene senza consumarlo.

Ma in queste ore è allarme salmonella anche a Terni, dove un gruppo di persone sono rimaste intossicate dopo una cena al ristorante.

Nello specifico, la brutta esperienza è capitata a cinque donne che, dopo aver cenato nello stesso posto nell’ambito di un festa di paese per l’addio all’estate, si sono ritrovate  a dover ricorrere alle cure mediche all’ospedale di Terni dove sono ora ricoverate.

Gli esami di laboratorio hanno confermato la presenza di salmonella nel campione di due delle donne ma avendo tutte e cinque avuto gli stessi sintomi dopo aver mangiato nello stesso locale, secondo i medici dell’Aosp Terni, l’infezione da salmonella a breve potrà essere verosimilmente confermata per tutte.

“Le pazienti sono sotto trattamento antibiotico, le condizioni cliniche stanno migliorando anche se i sintomi legati alla tossinfezione non sono completamente risolti – fanno sapere dall’ospedale – Come da procedura è già stata fatta segnalazione del caso alla Azienda sanitaria”.

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