Per coloro che non ne avessero mai sentito parlare, i gemelli siamesi sono una coppia di gemelli identici uniti in una parte del corpo dalla nascita.
La nascita di gemelli siamesi è un’eventualità molto rara, circa una ogni 120.000 nascite, e spesso ci sono complicazioni talmente gravi che la maggior parte muore prematuramente.
Ma la medicina e la chirurgia hanno fatto passi da gigante, ed oggi nascere gemelli siamesi non vuol dire più essere condannati a morte o, nella migliore delle ipotesi, a vivere tutta la vita legati al proprio fratello.
Ce lo ricorda anche una storia che in queste ore viene da Roma: all’ospedale Bambino Gesù sono infatti state separate due gemelline siamesi attaccate per la testa.
Le bambine sono nate in Centrafrica, nella capitale Bangui, dove il presidente dell’ospedale, Mariella Enoc, era in visita per seguire i lavori di ampliamento della struttura voluta dal Pontefice.
Le due gemelline avevano in comune le ossa dell’area posteriore del cranio e il sistema venoso. Ora stanno bene”, sottolinea l’ospedale.
Il loro “è il primo caso in Italia – e probabilmente l’unico al mondo (in letteratura non sono descritte operazioni simili) – di intervento riuscito su una coppia di craniopagi totali posteriori”, precisano i medici dell’ospedale.
Le bambine, Ervina e Prefina, hanno compiuto 2 anni il 29 giugno e ora hanno la possibilità di crescere regolarmente e avere una vita normale.