Anche il Ministro Elena Boschi lascia se vince il “no” al Referendum.
A dire il vero ci meraviglierebbe il contrario. E’ ovvio che se va a casa Renzi, si rimescolano tutte le carte e tutti lasciano il governo.
Poi il Capo dello Stato decide se si deve andare alle elezioni o se deve dare il mandato a qualcun altro, come vuole la Costituzione.
Chissà, forse la Boschi vuol far intendere che non tornerà più al governo come ministro neppure in seguito, se glielo chiedono.
La Boschi ha dichiarato: “Se perdiamo il referendum sulla Costituzione e sulla legge elettorale anche io lascio il governo come Matteo Renzi. Il premier se dice una cosa, la fa”.
“L’Anpi come direzione nazionale ha preso una posizione diversa dalla nostra. Ma ci sono tanti partigiani veri, quelli che hanno combattuto, che voteranno sì.
Noi siamo molto seri e questo sia un nuovo modo di fare politica. Ci siamo assunti un impegno per cambiare le cose, se non dovesse essere quello che vogliono i cittadini come faremmo a restare?”.
E Poi, parlando delle elezioni amministrative: “Non è un voto sul governo, ma sui candidati di quelle città. Ad esempio, io a Roma appoggio Giachetti, mentre la mia amica Lorenzin appoggia Marchini”.
Questa signorina ci sembra un po’ il ventriloquo del Presidente del Consiglio, in forma semplificata e banalizzata. Ci aspetteremmo di più, francamente.