Nell’ultimo anno abbiamo avuto modo più volte di parlare di Reddito di Cittadinanza, cioè della misura di sostegno al reddito voluta dai 5Stelle e indirizzata alle famiglie più indigenti.
La misura, nelle intenzioni, doveva essere correlata ad offerte concrete di lavoro, che però al momento non sono giunte praticamente a nessuno.
Secondo Severino Nappi, giuslavorista e fondatore del movimento civico “Il Nostro Posto”, il 98% di chi percepisce il sussidio non ha trovato lavoro. «Su oltre 700 mila beneficiari, sono state convocate ai centri d’impiego soltanto 200 mila persone. Di questi, secondo i dati Anpal, circa 18 mila hanno trovato un’occupazione e quasi tutti in modo indipendente, senza cioè seguire l’iter dei che dovrebbe essere compito dei navigator», ha spiegato.
Un fallimento sotto questo punto di vista, ma il direttore dell’Inps la vede in maniera differente.
“Il Reddito di cittadinanza ha avuto un impatto molto forte sulla povertà ed ha provocato una riduzione della disuguaglianza di 1,5 punti percentuali dell’indice di Gini. In questa misura la lotta alla povertà è prioritaria rispetto all’inserimento nel mercato del lavoro“, ha detto Pasquale Tridico intervenendo ad un convegno delle Acli di Napoli.
“Il tasso di povertà nel nostro Paese si è ridotto di 8 punti percentuali“, ha aggiunto Tridico.