Radioamatori captano segnali da Voyager 1: una straordinaria impresa al Dwingeloo Radio Observatory

Antonio Capobianco

Il Dwingeloo Radio Observatory, un’icona storica nei Paesi Bassi, è stato il protagonista di un’impresa tecnologica straordinaria. Dopo decenni di inattività e un accurato progetto di restauro, questo telescopio radio con un piatto di 25 metri di diametro è tornato operativo, diventando un sito del patrimonio nazionale e un luogo di sperimentazione per gli appassionati di radioamatori. Recentemente, questi operatori hanno raggiunto un risultato eccezionale: captare i segnali trasmessi dalla sonda Voyager 1, l’oggetto artificiale più lontano dalla Terra.

Radioamatori captano segnali da Voyager 1 una straordinaria impresa al Dwingeloo Radio Observatory
foto@pixabay

Voyager 1: un messaggero oltre il sistema solare

Lanciata nel 1977, Voyager 1 ha superato i confini del nostro sistema solare, diventando il simbolo dell’esplorazione spaziale. Tuttavia, a una distanza di oltre 23 miliardi di chilometri dalla Terra, i segnali che invia sono estremamente deboli e difficili da rilevare. Normalmente, tali segnali vengono intercettati dal Deep Space Network, una rete di parabole gigantesche progettata appositamente per comunicazioni interplanetarie. Eppure, il team del Dwingeloo Radio Observatory è riuscito a compiere un’impresa unica, utilizzando strumenti adattati e la loro straordinaria competenza.


Un telescopio restaurato e adattato per l’impresa

Costruito negli anni ’50, il Dwingeloo Radio Observatory era all’epoca il telescopio rotante più grande al mondo. Col tempo, il progresso tecnologico lo ha reso obsoleto, portandolo a un lento declino nei primi anni 2000. Grazie a un progetto di restauro, il telescopio è stato salvato e riconvertito per attività scientifiche e amatoriali.

Per captare i segnali di Voyager 1, il team ha dovuto affrontare una serie di sfide tecniche:

  • Antenna adattata: Il piatto originale non era progettato per captare le frequenze emesse dalla sonda, quindi è stato necessario installare una nuova antenna.
  • Puntamento preciso: Basandosi sulle previsioni orbitali della navicella, il telescopio è stato orientato con estrema precisione verso la posizione di Voyager 1.
  • Correzioni Doppler: A causa della distanza e del movimento relativo, il segnale subisce uno spostamento Doppler significativo, che è stato compensato per garantire una corretta ricezione.

Il risultato è stato straordinario: un segnale rilevato e decodificato con successo, dimostrando la capacità dei radioamatori di competere con le più avanzate infrastrutture scientifiche.


Un team abituato a sfide uniche

Questo non è il primo risultato sorprendente ottenuto dal gruppo di radioamatori del Dwingeloo Radio Observatory. Tra le altre imprese:

  • Decodifica della prima stazione radio amatoriale sulla Luna: Un risultato che ha messo in evidenza la capacità del team di operare in contesti estremamente difficili.
  • Immagini radar della Luna: Utilizzando la tecnologia LoRa, il team è riuscito a creare immagini radar dettagliate del nostro satellite naturale.

Questi successi dimostrano l’importanza di combinare competenze tecniche, spirito di innovazione e passione per la scienza.


Un’impresa che ispira il futuro

Riuscire a captare i segnali di Voyager 1 con un telescopio restaurato non è solo un traguardo tecnico, ma anche una testimonianza del potere della comunità scientifica amatoriale. Questa impresa sottolinea come strumenti apparentemente obsoleti possano essere riutilizzati con creatività per raggiungere risultati straordinari.

Il successo del Dwingeloo Radio Observatory non è solo una celebrazione del passato, ma un invito a guardare al futuro con curiosità e determinazione, dimostrando che anche gli appassionati possono contribuire significativamente alla scienza.

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