Quartieri pedonali e forma fisica: cosa ci insegnano 11.000 gemelli

Antonio Capobianco

Un importante studio, pubblicato sull’American Journal of Epidemiology, ha rivelato come la percorribilità dei quartieri influenzi direttamente i livelli di attività fisica, dimostrando che vivere in aree pedonali incentiva a camminare di più. Analizzando i dati di circa 11.000 gemelli, i ricercatori hanno scoperto che quartieri progettati per essere facilmente percorribili possono incrementare i minuti settimanali dedicati alla camminata, offrendo significativi benefici per la salute pubblica.

Quartieri pedonali e forma fisica cosa ci insegnano 11.000 gemelli
foto@pixabay

L’impatto della “camminabilità” sui livelli di attività

Secondo lo studio, un aumento del 55% nella percorribilità di un quartiere è associato a un incremento del 23% dei minuti settimanali dedicati al cammino, pari a circa 19 minuti aggiuntivi per residente. Questo dato evidenzia il potenziale impatto dell’ambiente costruito nel contrastare la sedentarietà, un problema particolarmente diffuso nella popolazione statunitense.

I risultati sono stati ottenuti grazie all’analisi di gemelli, permettendo ai ricercatori di isolare l’influenza dei fattori genetici e familiari. In particolare, si è osservato che anche un piccolo miglioramento nella camminabilità di un’area può produrre un aumento tangibile del movimento quotidiano.


Quartieri pedonali: caratteristiche e benefici

I quartieri pedonali sono definiti attraverso un indice che considera:

  • Densità abitativa, che favorisce una maggiore interazione tra i residenti;
  • Accesso a negozi, parchi e servizi, come ristoranti e caffetterie;
  • Disponibilità di trasporti pubblici, come autobus o metropolitane.

Esempi di aree pedonali includono Capitol Hill a Seattle, un quartiere noto per la sua vasta gamma di servizi facilmente raggiungibili a piedi e per la presenza di mezzi pubblici efficienti. Al contrario, le aree suburbane o rurali tendono a dipendere maggiormente dall’automobile per gli spostamenti quotidiani, riducendo il tempo dedicato al movimento fisico.


Trasporti pubblici e attività fisica

Un altro aspetto esplorato nello studio è l’impatto della camminabilità sull’uso dei trasporti pubblici. Sebbene relativamente pochi partecipanti utilizzassero regolarmente mezzi pubblici, vivere in un quartiere pedonale ha ridotto del 32% la probabilità di non utilizzarli affatto, suggerendo che questi ambienti favoriscono non solo la mobilità pedonale, ma anche scelte di trasporto più sostenibili.


Camminare come attività fisica semplice ed efficace

Nonostante la camminabilità non influisca direttamente su attività fisiche più intense, come la corsa o il sollevamento pesi, lo studio sottolinea che camminare è una forma di esercizio accessibile e naturale. Il professor Glen Duncan, autore principale dello studio, ha evidenziato che camminare contribuisce agli almeno 150 minuti di attività fisica settimanale raccomandati dalle linee guida internazionali per il benessere.

“Non serve spendere molto in abbigliamento tecnico o attrezzature costose. Basta un paio di scarpe comode e si può iniziare a migliorare la propria salute”, afferma Duncan.


Implicazioni per la salute pubblica

I risultati di questa ricerca evidenziano come progettare quartieri più pedonali potrebbe aiutare a combattere la sedentarietà, promuovendo uno stile di vita più sano e migliorando il benessere generale. Piccoli cambiamenti nell’ambiente urbano possono infatti incoraggiare la popolazione a camminare di più, riducendo i rischi associati a uno stile di vita sedentario, come obesità, malattie cardiovascolari e diabete.


Conclusione

La percorribilità dei quartieri non è solo una questione urbanistica, ma rappresenta uno strumento cruciale per migliorare la salute pubblica. Investire in aree urbane pedonali può favorire una maggiore attività fisica, ridurre la dipendenza dall’auto e promuovere un benessere collettivo. Perché, come dimostra lo studio, un passo avanti per i quartieri può significare un passo avanti per la nostra salute.

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