Quando la visita fiscale non è obbligatoria

Antonio Capobianco

La visita fiscale per i lavoratori in malattia non è sempre obbligatoria. Esistono alcuni casi specifici in cui il controllo medico non è previsto o non può essere effettuato.

Quando la visita fiscale non è obbligatoria

Quando la visita fiscale non è obbligatoria

1. Categorie esenti dalla visita fiscale

Alcuni lavoratori sono esonerati dall’obbligo di reperibilità durante la malattia e, quindi, non soggetti a visita fiscale. L’esenzione è prevista per:

  • Lavoratori con patologie gravi che richiedono terapie salvavita (es. chemioterapia, dialisi).
  • Lavoratori con stati patologici connessi all’invalidità riconosciuta pari o superiore al 67%.

2. Orari di reperibilità non rispettati dal datore di lavoro

I lavoratori devono rispettare le fasce orarie di reperibilità per la visita fiscale:

  • Settore privato: 10:00-12:00 e 17:00-19:00
  • Settore pubblico: 9:00-13:00 e 15:00-18:00

Se il controllo viene richiesto fuori da questi orari, il lavoratore non è tenuto a ricevere la visita fiscale.

3. Assenza giustificata per motivi medici

Se il lavoratore deve recarsi a visite specialistiche o esami diagnostici urgenti, può essere assente durante la visita fiscale, purché fornisca adeguata documentazione medica.

4. Malattie per le quali non è prevista la visita fiscale

Alcune patologie particolari potrebbero rientrare in esoneri specifici previsti dall’INPS o da regolamenti aziendali, ma devono essere sempre documentate dal medico curante.

Conclusione

La visita fiscale non è obbligatoria in casi specifici legati alla gravità della patologia, all’invalidità riconosciuta o all’assenza giustificata per visite mediche. È fondamentale conoscere i propri diritti per evitare sanzioni e contestazioni da parte del datore di lavoro o dell’INPS.