Quali cibi mangiare per prevenire il declino cognitivo

Antonio Capobianco

Una nuova ricerca suggerisce che ciò che mangiamo durante la giovinezza e la mezza età può influenzare il funzionamento del cervello in età avanzata.

Quali cibi mangiare per prevenire il declino cognitivo
foto@pixabay

A partire dai 65 anni, le prestazioni cognitive tendono a diminuire e condizioni come la demenza possono accentuare questo declino. Studi precedenti hanno evidenziato che una dieta sana tra i 60 e i 70 anni può contrastare il declino cognitivo legato all’età. Tuttavia, sono stati svolti meno studi sull’influenza delle abitudini alimentari durante l’intera vita sul processo di invecchiamento cognitivo. Un nuovo studio condotto dai ricercatori della Tufts University ha esaminato i dati di oltre 3.000 persone per quasi settant’anni, con l’obiettivo di capire come le abitudini alimentari dall’infanzia (4 anni) alla tarda età (70 anni) possano influenzare le capacità cognitive in età avanzata.

Lo studio ha classificato come diete di alta qualità quelle ricche di frutta, verdura, legumi e cereali integrali, e povere di sodio, zuccheri aggiunti e cereali raffinati. I risultati hanno mostrato una chiara associazione tra la qualità della dieta e le capacità cognitive nella terza età. Ad esempio, solo l’8% di coloro che seguivano diete di bassa qualità manteneva elevate capacità cognitive fino ai 70 anni, mentre circa il 7% di coloro che seguivano diete di alta qualità ha sperimentato un calo significativo delle capacità cognitive rispetto ai loro coetanei.

Kelly Cara, neolaureata presso la Gerald J. and Dorothy R. Friedman School of Nutrition Science and Policy della Tufts University, ha dichiarato che questi risultati supportano le attuali linee guida di salute pubblica, sottolineando l’importanza di instaurare sane abitudini alimentari fin dall’infanzia per mantenere la salute lungo tutto l’arco della vita. Inoltre, i risultati suggeriscono che migliorare le abitudini alimentari fino alla mezza età può influenzare positivamente le prestazioni cognitive e contribuire a ridurre il declino cognitivo negli anni successivi.

Sebbene i meccanismi esatti di queste associazioni non siano ancora chiari, i ricercatori ritengono che una dieta sana, soprattutto ricca di alimenti vegetali ricchi di antiossidanti e grassi insaturi, possa supportare la salute del cervello riducendo i danni causati dai sottoprodotti metabolici tossici e migliorando il flusso sanguigno cerebrale.

Questo studio, puramente osservazionale e condotto su individui caucasici residenti nel Regno Unito, è il primo a monitorare dieta e capacità cognitive durante tutta la vita. I risultati potrebbero contribuire a sviluppare strategie di intervento precoce e migliorare le diagnosi future.

Kelly Cara presenterà questa ricerca al convegno annuale dell’American Society for Nutrition, NUTRITION 2024, che si terrà a Chicago lunedì 1° luglio.

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