Per quasi mezzo secolo, le sonde spaziali sono atterrate o in orbita attorno al Pianeta Rosso, ma nonostante tutto ancora non sappiamo cosa si trova sotto al superficie di Marte.
Dal 2018 un sismometro estremamente sensibile si trova sulla superficie di Marte, che è arrivato lì a bordo della sonda spaziale InSight.
Il suo compito è ascoltare ciò che sta accadendo all’interno del pianeta. Grazie alla straordinaria sensibilità del sismometro SEIS, la sonda InSight registra da più di tre anni successive scosse sismiche che lacerano la superficie di un pianeta apparentemente morto.
I dettagli di questi segnali sismici consentono agli scienziati di creare modelli dettagliati dell’interno del pianeta.
Tuttavia, a quanto pare, la sonda InSight ha raccolto molte più informazioni di quanto sembrava, ed è proprio questa informazione che può farci cambiare completamente la nostra idea di come appare l’interno di Marte.
Prima dell’atterraggio della navicella spaziale InSight, gli scienziati sospettavano che all’interno di Marte non stesse accadendo nulla di interessante.
La rara atmosfera, che per lo più ha volato nello spazio per miliardi di anni, indicava la mancanza del campo magnetico del pianeta.
La mancanza di un campo magnetico, a sua volta, indicava la mancanza di un nucleo liquido che potesse generarlo. La mancanza di un nucleo liquido, a quel punto indicava che all’interno di Marte non stava succedendo nulla.
InSight ha già cambiato questa visione nel corso della sua missione centinaia di volte, registrando shock sismici sempre più forti.
Ora, tuttavia, gli scienziati australiani hanno deciso di verificare se nei dati inviati dalla sonda sulla Terra sono mancati i tremori .
A tale scopo sono state utilizzate nuove tecniche di analisi del segnale, utilizzate solo di recente dai geofisici sulla Terra.
Si è subito scoperto che InSight ha registrato 47 shock sismici che in precedenza erano sfuggiti agli scienziati.
Inoltre, tutti questi tremori provenivano dalla regione di Cerberus Fossae, una rete di faglie creata dalla fessurazione della crosta marziana.
È interessante notare che i tremori in quest’area si sono verificati costantemente, senza alcun fattore esterno. Questo, a sua volta, suggerisce che forse il magma liquido nel mantello di Marte ne sia responsabile.
fonte@Spidersweb / Foto@Banco de Imágenes Geológicas