Perchè milioni di donne si svegliano alle 3:29

Antonio Capobianco

Un fenomeno sorprendente è stato recentemente svelato da uno studio condotto da Dunelm: milioni di donne, che si trovano in perimenopausa o menopausa, si svegliano regolarmente alle 3:29 del mattino. Questo orario specifico sembra essere una costante, correlata ai sintomi dell’insonnia che accompagnano il cambiamento ormonale di questa fase della vita.

Perchè milioni di donne si svegliano alle 3.29

Secondo i dati, circa 13 milioni di donne nel Regno Unito soffrono di disturbi del sonno legati alla menopausa, un problema che ha effetti tangibili sulla qualità della vita e sul benessere generale. In effetti, tre quarti di queste donne si svegliano ben prima dell’orario medio di risveglio, le 7 del mattino, e la maggior parte fatica a riaddormentarsi.

Come Le Donne Gestiscono Questi Risvegli Notturni

Affrontare queste interruzioni del sonno non è semplice. Circa il 30% delle donne sceglie di leggere un libro per rilassarsi, mentre un altro 30% si perde nello scrolling sui social media. Una percentuale minore, il 20%, si dedica a guardare la TV, e il 17% non fa altro che osservare il passare dei minuti sull’orologio. L’impatto sul benessere emotivo è evidente, con il 69% delle donne che ammette che l’insonnia peggiora la qualità della loro vita quotidiana. Ciò è aggravato dalla mancanza di informazioni: il 60% non è a conoscenza di strategie utili per affrontare l’insonnia e quasi la metà si sente priva di supporto.

Cosa Sapere Sulla Menopausa

Per comprendere meglio, la menopausa è il momento in cui i cicli mestruali si interrompono definitivamente a causa della diminuzione degli ormoni prodotti dalle ovaie. Questa transizione si verifica solitamente tra i 45 e i 55 anni, ma per alcune donne può iniziare prima. Secondo il Servizio Sanitario Nazionale, la fase della menopausa può durare circa sette anni, anche se in alcuni casi si estende fino a 14 anni.

Quando i sintomi iniziano a manifestarsi anni prima dell’interruzione definitiva del ciclo mestruale, la fase è chiamata perimenopausa. Se la menopausa avviene prima dei 45 anni, si parla di menopausa precoce, mentre quella che si verifica prima dei 40 anni è nota come menopausa prematura, una condizione rara che colpisce circa il 5% delle donne sotto i 40 anni.

I Sintomi e Le Difficoltà Notturne

Le fluttuazioni ormonali durante la menopausa portano a numerosi sintomi, tra cui ansia, sbalzi d’umore, annebbiamento mentale, vampate di calore e cicli irregolari. Questi sintomi possono interrompere i normali cicli del sonno, causando frequenti risvegli notturni e difficoltà a riaddormentarsi. Di conseguenza, molte donne si ritrovano esauste, con ripercussioni significative sulla loro vita quotidiana.

Cosa Fare in Caso di Sintomi della Menopausa

La dottoressa Clare Spencer, esperta di menopausa, incoraggia le donne a consultare il proprio medico per discutere dei sintomi e delle opzioni di trattamento. “È importante rivolgersi a un professionista sanitario se si avvertono sintomi della menopausa o se si desidera discutere della propria salute a lungo termine. Esistono diverse soluzioni, tra cui la terapia ormonale sostitutiva (TOS), che può aiutare a gestire i sintomi,” spiega Spencer. Cambiamenti nello stile di vita, come una dieta equilibrata, esercizio fisico e tecniche di rilassamento, possono inoltre migliorare il sonno.

Supporto e Informazioni Sono Essenziali

Molte donne non ricevono il supporto necessario durante questa fase cruciale della loro vita. Accedere a informazioni affidabili e parlare con specialisti può fare una differenza significativa. “I medici possono fornire indicazioni sui cambiamenti dello stile di vita e spiegare le opzioni disponibili,” aggiunge Spencer. È essenziale aumentare la consapevolezza sui sintomi della menopausa e offrire risorse che aiutino le donne a navigare in questo periodo di transizione.

L’insonnia legata alla menopausa non è solo una questione di salute personale, ma un fenomeno che colpisce milioni di donne e richiede una maggiore attenzione e comprensione sia da parte della comunità medica che della società.

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