Solitamente, quando si vuole escludere il diabete, lo specialista curante richiede un test della glicemia, che consiste in un esame del sangue, solitamente al mattino.
Se i risultati sono superiori a 200 mg/dl e sono presenti sintomi suggestivi, la diagnosi è confermata e non sono necessari ulteriori esami.
Tuttavia, in alcuni casi, quando i risultati sono borderline o vi sono elementi di alto sospetto, è necessario eseguire una curva di tolleranza al glucosio o di sovraccarico e un test chiamato Hb Glicosilata.
Perchè fare il test della glicemia
Si tratta, normalmente, di un campione di sangue preso al mattino. La maggior parte delle volte viene eseguita in concomitanza con esami di routine dopo un periodo di digiuno notturno di almeno otto ore.
Mediamente i medici consigliano il test a partire dai 45 anni di età. Idealmente, viene eseguito ogni tre anni se non ci sono fattori di rischio e il test ottenuto è regolare.
Se la glicemia a digiuno ha un valore superiore a 126 mg/dL, è necessario ripetere lo studio il giorno successivo, e se persiste in quel range, ci si potrebbe trovare di fronte al diabete.
Cosa si intende per tolleranza al glucosio
In questo esame, complementare al precedente, il paziente riceve un carico di 75 grammi di carboidrati. In questo modo, i livelli di glucosio nel sangue vengono determinati a tempi predeterminati, solitamente di base.
Se i valori della curva sono maggiori di 200 a 120 minuti, si considera che ci sia il diabete.
Il diabete è una malattia silente e la diagnosi è fatta da complicanze derivate da una mancanza di controllo o, semplicemente, il risultato di un controllo medico.
Dovrebbe essere valutato il rischio per la presenza di diabete nei genitori. Allo stesso modo, è necessario eseguire questi test quando è presente una patologia cardiovascolare con glicemia basale occasionalmente elevata.
Inoltre, in questo studio, può essere richiesta la determinazione dell’insulina in caso di sospetto iperinsulinismo.