Nella confusione totale che regna in Medio Oriente, parlano tutti. Leader, ex leader, terroristi, terroristi e stragisti con giacca e cravatta travestiti da leader. E chi più ne ha più ne metta.
Ma c’è da dire che nelle ultime settimane, con l’appoggio coordinato dell’aviazione della coalizione internazionale contro l’Isis, sono stati raggiunti dei risultati più che soddisfacenti, sia in Iraq che in Siria.
Diversa la situazione in Libia, dove la confusione politico-istituzionale regna sovrana e dove il Califfato cerca di penetrare con forza, approfittando anche della presenza di almeno tre governi o presunti tali.
Tuttavia in Siria, in un discorso pronunciato a Damasco nel Parlamento appena insediato, Bashar Al Assad, il Presidente noto stragista e massacratore di civili della propria popolazione, ha urlato: Vinceremo! Abbiamo liberato Palmira e altri territori, e libereremo ogni palmo di Siria. La vittoria è la nostra unica scelta contro il terrorismo.
E anche all’agenzia Sana, controllata dal governo, Bashar Al Assad ha ripetuto: Vinceremo! Il regime fascista di Erdogan si concentra su Aleppo per il suo progetto della Fratellanza Musulmana, ma Aleppo sarà la tomba dei sogni e delle speranze di questo brutale assassino. Detto da Assad, tutto dire.