Grande entusiasmo per la vista di Papa Bergoglio alla Sinagoga di Roma.
La folla lo ha salutato con un grande applauso, in mezzo a imponenti misure di sicurezza. Cellulari, macchine fotografiche e tablet hanno immortalato l’evento. La terza volta che un Papa viene in visita alla Sinagoga di Roma.
Un segnale inequivocabile dei buoni rapporti con l’Ebraismo, e in generale della grande volontà di Bergoglio di instaurare un livello di dialogo alto e proficuo con le altre religioni.
Stile sobrio da parte del Papa, e grande ufficialità e pompa magna dall’altra. Eppure i messaggi di Francesco sono arrivati dritti al cuore degli Ebrei presenti nella Sinagoga, e non solo.
Il Presidente della comunità ebraica romana Dureghello, ha tenuto a sottolineare che questa è la terza presenza di un Papa, e nella tradizione ebraica un atto ripetuto tre volte diviene una consuetudine. Un augurio e un auspicio.
Per parte sua, il Papa ha affermato esplicitamente che gli Ebrei devono essere considerati i fratelli maggiori di fede, rispetto ai Cristiani.
Una responsabilità non indifferente, come ha sottolineato una persona intervistata all’uscita della Sinagoga.