In Italia, a fronte di una manciata di ricchi che possiede più di quello che potrebbe mai riuscire razionalmente a spendere in tutta la vita, ci sono milioni di persone e di famiglie che stentano ad arrivare a fine mese e persino a mettere il piatto in tavola a pranzo e a cena.
Tanti, purtroppo, si collocano al di sotto della soglia di povertà, non riuscendo ad assicurarsi neppure le cose basilari per vivere dignitosamente, come un testo sulla testa o i riscaldamenti o dei pasti veramente sani ed equilibrati.
E naturalmente il coronavirus, con le sue potenzialmente terribili conseguenze, certamente contribuirà ad aggravare la situazione.
A lanciare l’allarme è l’Ocse: “L’epidemia di coronavirus che adesso colpisce tanti Paesi è solo l’ultimo sconvolgimento in data che minaccia profondamente il nostro benessere”, ha detto il segretario generale dell’Ocse, Miguel Angel Gurria, presentando il rapporto sul benessere di vita.
Per il numero uno dell’Ocse, il virus “mette in pericolo non solo la nostra salute, ma anche i legami sociali, i redditi e i mezzi di sussistenza degli individui”.
Più nello specifico, il 27% della popolazione italiana “rischia di finire in povertà se dovesse perdere tre mesi consecutivi di stipendio”.
Snocciolando altri dati, il 20% dei nuclei meno abbienti spende il 40% dei propri guadagni in costi abitativi. L’8% dice di essere “poco soddisfatto” dalla propria vita e sempre l’8% dice di “non avere amici o famiglia a cui rivolgersi in caso di bisogno”.