In queste ore sta facendo scalpore, sui social, Cicciobello Morbillino, pupazzo destinato ai più piccoli che, nella sua ultima versione, si presenta ammalato di morbillo.
Molti stanno gridando allo scandalo, perché non si può e non si deve banalizzare una malattia del genere e noi, al di là del giocattolo in sé, non possiamo che esserne d’accordo dato che questo virus, che sarebbe dovuto essere quasi debellato, miete ancora decine di vittime.
Solo poche ore fa un bambino di 10 mesi è morto nell’ospedale Garibaldi di Catania per complicanze legate al morbillo. Era stato ricoverato ad Acireale trasferito da due giorni nel nosocomio del capoluogo etneo per l’aggravarsi delle condizioni respiratorie e cardiocircolatorie.
L’Ansa ha scritto che il bambino era «già sofferente per un difetto cardiaco» ed «era stato ricoverato dal 3 al 16 marzo scorsi nel reparto di pediatria dell’ospedale Garibaldi-Nesima per una broncopolmonite e bronchiolite in presenza di un virus respiratorio sinciziale». Repubblica invece scrive che il bambino – troppo piccolo per essere vaccinato – era stato contagiato dalla madre, non vaccinata, che aveva contratto la malattia.
Dopo il boom nella prima parte del 2017, e il calo dei contagi negli ultimi mesi, a gennaio e febbraio la curva epidemica è tornata a impennarsi: secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità si sono registrati 188 casi a gennaio e 223 a febbraio.
Sedici Regioni hanno segnalato casi ma oltre l’80% dei casi si è verificato in quattro Regioni: Sicilia (177), Lazio (108), Calabria (36), e Toscana (20). La Regione Sicilia ha riportato l’incidenza più elevata (21 casi/100.000 abitanti). L’età mediana dei casi segnalati dall’inizio dell’anno è stata pari a 25 anni. Sono stati segnalati 92 casi in bambini sotto i 5 anni di età, di cui 28 avevano meno di 1 anno. Il 91% dei casi era non vaccinato al momento del contagio. Il 43% ha sviluppato almeno una complicanza, mentre oltre il 60% dei casi totali è stato ricoverato.
Solo nell’ospedale Garibaldi di Catania sono 218 i casi di morbillo diagnosticati, in due dei quali i pazienti sono morti. A Catania, si tratta del quarto caso di decesso per morbillo: a settembre dello scorso anno è morto un uomo di 42 anni, il 22 gennaio un ragazzo di 27 e pochi giorni fa, il 28 marzo, una ragazza 25enne.
E proprio per questo il dottor Sergio Pintaudi, direttore del reparto di rianimazione dello stesso ospedale, fa un appello: “Il tragico evento occorso al piccolo paziente, deve essere di monito affinché tutti capiscano che vaccinandosi si protegge non solo se stessi ma tutta la comunità“.
Ricordiamo che il morbillo provoca principalmente un’eruzione cutanea simile a quelle della rosolia o della scarlattina, che il più delle volte si risolve spontaneamente ma che può, in casi relativamente rari, portare alla morte, perdita della vista, perdita dell’udito, danni cerebrali permanenti. I segni e sintomi iniziali di solito includono febbre, spesso superiore a 40 °C, tosse, naso che cola e occhi rossi.
Il vaccino contro il morbillo è efficace nel prevenire la malattia. La vaccinazione ha portato ad una diminuzione del 75% dei decessi dovuti a questa malattia tra il 2000 e il 2013 e circa l’85% dei bambini a livello mondiale sono attualmente vaccinati. Nessun trattamento specifico è disponibile. La terapia di supporto può migliorare la prognosi. Questa può consistere nella somministrazione di una soluzione orale di reidratazione, cibo sano e farmaci per controllare la febbre. Gli antibiotici possono essere utilizzati nel caso si verifichi un’infezione batterica secondaria, come la polmonite.