La morte prematura di un bambino è sempre una tragedia immane, ma lo è ancora di più quando si muore per patologie che potrebbero essere debellate e prevenute grazie ad un semplice vaccino.
E la meningite è una di queste malattie. La meningite è un’infiammazione delle meningi, le membrane che rivestono il cervello ed il midollo spinale: di solito è causata da batteri o virus, ma può anche essere provocata da particolari farmaci o malattie.
Le meningiti rappresentano la “punta dell’iceberg” delle malattie batteriche invasive. Come è noto, ad oggi sono disponibili vaccini per la prevenzione delle infezioni da Haemophilus influenzae di tipo b (Hib), da Neisseria meningitidis (meningococco) di tipo A, B, C, Y, W135 e da alcuni sierotipi di Streptococcus pneumoniae (pneumococco), efficaci già nel primo anno di vita. La conoscenza dei casi causati da questi patogeni è fondamentale per stimare la quota di casi prevenibili, e l’impatto delle strategie intraprese.
Tutta la popolazione, di qualsiasi età, può ammalarsi di meningite, ma poiché può diffondersi facilmente tra le persone che vivono a stretto contatto in ambienti chiusi le persone spesso più a rischio sono gli adolescenti, gli studenti e gli universitari.
Ma anche i neonati sono a rischio, ed infatti, nelle scorse ore, un bambino di un anno, di Palazzago, è morto di meningite all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Meningite morto bambino di un anno a Bergamo
Lo ha reso noto l’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera.
“Sono vicino al dolore della famiglia del bambino, di cui si attende la tipizzazione del ceppo. Il piccolo era stato trasportato nella notte presso l’Anestesia pediatrica già in condizioni critiche e sottoposto a profilassi antibiotica. Purtroppo non ce l’ha fatta”, ha dichiarato Gallera.
“L’Asst – ha aggiunto l’assessore- ha immediatamente informato l’Ats di Bergamo che ha già sottoposto a profilassi 14 adulti fra i contatti stretti del bambino che non risulta frequentare l’asilo nido. Per quanto riguarda l’ospedale Papa Giovanni, sono già stati sottoposti a profilassi 17 operatori sanitari. Mentre nell’ospedale di Ponte San Pietro sono stati sottoposti a profilassi 4 operatori sanitari”.
Ora si aspettano gli esami che identifichino il ceppo di meningite:
“Sono stati inviati presso il centro di riferimento regionale per le malattie invasive batteriche del Policlinico di Milano, campioni per le indagini molecolari finalizzate al riscontro di positività per meningococco e la definizione del sierotipo”, ha concluso l’assessore Gallera.
Ricordiamo che le principali cause di meningite sono le infezioni virali, batteriche e fungine. Tra le meningiti di tipo infettivo, la meningite di tipo batterico è la più pericolosa: può avere conseguenze permanenti, se non addirittura causare la morte.
Oggi, i virus che possono provocarla con maggiore frequenza sono gli enterovirus e gli herpes virus. Tra gli herpes virus, quello maggiormente associato a meningite è il cosiddetto herpes simplex virus, noto per la capacità di causare, tra le altre cose, anche herpes labiale e herpes genitale.
Una volta che è stato inalato, l’agente infettivo può limitarsi a provocare un’infezione locale a livello delle prime vie respiratorie (naso-faringe), ma può anche diffondersi nel sangue e raggiungere, attraverso il circolo sanguigno, le meningi. Solo se raggiunge le meningi, ha la possibilità di provocare meningite.
La sintomatologia è assai ampia e comprende: febbre alta, vomito, confusione, irritabilità, irrigidimento del collo, cefalea.