Alzi la mano chi, nella propria carriera scolastica, non ha mai copiato almeno una risposta a qualche test, magari propinato senza preavviso dall’insegnante.
Anche i migliori hanno ceduto almeno una volta, rischiando di venire scoperti e di beccarsi un brutto voto.
Nella peggiore delle ipotesi sono stati convocati i genitori, ma quella attuata in Marocco è una punizione a dir poco esemplare.
Cosa è successo?
Nel paese due studenti sono stati sorpresi, mentre cercavano sul web, con il telefono, le risposte esatte alle domande del test nazionale per accedere all’Università.
In Italia sarebbero stati richiamati e, nella peggiore delle ipotesi, il loro test annullato.
Ma, in Marocco, i due candidati sono invece stati subito arrestati e condannati. A giudicarli è stato un tribunale di Fez che ha deliberato una pena di tre mesi di carcere, una multa di 450 euro a testa e il sequestro dei loro telefoni.
Nel Paese infatti, dal 2016 è in vigore una legge che prevede pene severe per chi fa il furbetto a scuola o all’Università.