Luigi De Magistris invita la nave Aquarius ad attraccare al Porto di Napoli.
Certo che pure il Sindaco di Napoli ha un bel caratterino, e quando decide di andare avanti sulle proprie posizioni, difficilmente scende a compromessi. Un po’ come il Ministro degli Interni Matteo Salvini, il quale non ne vuole più sapere di sbarchi di profughi sul territorio italiano.
Allo stesso modo De Magistris, che già aveva avuto modo di polemizzare con Salvini sulla strana situazione del “genitore 1 e genitore 2” sui moduli di richiesta della carta d’identità, riga dritto sulle sue posizioni, che sono posizioni di accoglienza umanitaria, come noto.
Così, da una parte un Ministro della Repubblica è contrario all’arrivo dei profughi via mare, dall’altra un Sindaco di una città importante come Napoli, è favorevole. Il Sindaco ha detto che se non fanno sbarcare i profughi, li manda a prendere lui. E intanto la nave non sa bene cosa fare.
Senza peli sulla lingua, De Magistris ha dichiarato: “Mentre in queste ore il ministro dell’Interno mostra i muscoli da bullo istituzionale, coperto da un Governo che denota cinismo istituzionale sulla pelle dei più deboli, forse senza precedenti nella storia repubblicana, e mentre la magistratura ancora cerca i circa 50 milioni che la Lega avrebbe sottratto agli italiani, 141 migranti, tra cui molte donne e molti bambini, da giorni vagano in mezzo al mare perché i porti italiani per decisione del Governo sono ancora chiusi. Noi ribadiamo con forza la nostra disponibilità ad accoglierli, in questa settimana di Ferragosto, proprio quando molti governanti sono in vacanza, noi siamo pronti sempre e sarò in prima fila ad abbracciarli nel porto di Napoli”.
Già durante la prima crisi riguardante l’Aquarius, De Magistris aveva fatto delle dichiarazioni pressappoco dello stesso tenore. Come noto, la prima crisi si era risolta con lo sbarco dei profughi nel porto di Valencia, dopo che il governo spagnolo aveva dato l’autorizzazione ad accogliere i passeggeri.
In quell’occasione il Sindaco aveva tenuto a precisare: “Invito l’Aquarius ad avvicinarsi verso il nostro porto perché, qualora non li facessero sbarcare, saremmo noi stessi ad andarli a prendere in mezzo al mare, come è giusto che sia dinanzi a persone che stanno rischiando di morire perché c’è chi vuole mostrarsi forte con i deboli, solamente per puro calcolo di opportunismo politico”.
Ora, bisogna vedere se l’invito di De Magistris è dettato da realistica volontà politica, oppure è anch’esso propaganda, a mo’ delle solite dichiarazioni salviniane. Fatto sta che sulla scorta di prese di posizione simili, magari di altri sindaci, l’attrito fra organi dello Stato potrebbe acuirsi ancora di più. E gli scenari che verrebbero a delinearsi in questi casi, sarebbero di grande incertezza e confusione.
Così come un Ministro può inibire l’entrata in un porto, non si può certo impedire a qualcuno che intende portare soccorso a delle persone in difficoltà, di andare a prenderle in mare e sbarcarle a terra. Poi, magari, si può star certi che, per ripicca ci siano le contromosse del governo, una volta che i profughi siano sbarcati a terra.
Tuttavia, anche da un punto di vista giuridico oltre che umanitario e politico, si aprirebbero degli scenari difficilmente controllabili, se non con le solite dichiarazioni propagandistiche o cose simili. Senza parteggiare per nessuno, possiamo dire però tranquillamente che non ci sembra che la situazione vada risolvendosi.
Non sappiamo se la diminuzione degli sbarchi sia dovuta al lavoro negli anni dei precedenti governi o alle prese di posizione determinate di questo governo in questi due mesi, tuttavia la crisi persiste in tutta la sua gravità. E l’Europa non decide.