Polemiche, accuse, errori umani e fatali dimenticanze: ci vorranno mesi, se non anni, per capire veramente la verità che sta dietro l’incidente, ma per ora restano solo due vite spezzate nel modo più terribile.
Naturalmente ci riferiamo al grave incidente sulla linea alta velocità in provincia di Lodi, con due macchinisti morti e 31 persone ferite: il deragliamento del treno ad alta velocità partito da Milano e diretto a Salerno è avvenuto alle 5.34 nel comune di Ospedaletto Lodigiano, nei pressi del casello A1, in zona cascina Griona.
A quanto pare, il treno è “deragliato all’altezza di uno scambio che doveva essere posto in una certa posizione e così non era”: questo quanto affermato dal Procuratore della Repubblica di Lodi Domenico Chiaro, che ha escluso qualsiasi ipotesi di attentato e ha precisato che sono in corso verifiche a tutto campo e che serviranno almeno due giorni per riaprire la linea.
Lo scambio era rimasto deviato dopo i lavori di manutenzione che una squadra di operai aveva effettuato nella notte, fino alle quattro e mezzo del mattino, un’ora prima dell’impatto.
L‘impatto ha provocato la morte sul colpo dei due macchinisti, mentre le altre trentuno persone a bordo, tra passeggeri e personale, sono rimaste ferite, ma nessuno di loro è in pericolo di vita.