La vitamina D protegge dall’obesità, questo il risultato di un nuovo studio.
L’obesità è una delle malattie più comuni al mondo, soprattutto in questo periodo storico, a causa della cattiva alimentazione, dello stile di vita veloce e della scarsa attività fisica.
In questo contesto, un nuovo studio ha collegato la vitamina D a malattie legate all’età e i risultati presentati dallo studio spiegano il perchè.
Gli scienziati del Tufts New England Medical Center hanno confermato che bassi livelli di questo componente sono collegati all’aumento del grasso corporeo, oltre a rendere il corpo un “candidato” per il diabete.
Lo studio ha anche chiaramente considerato che le persone con carenza di vitamina D hanno maggiori possibilità di accumulare tessuto adiposo intorno all’addome, oltre ad ingrassare rapidamente.
Vitamina D, metabolismo e aumento di peso
È interessante notare che gli scienziati confermano che la “vitamina D” svolge un ruolo diretto nel processo metabolico ed è responsabile del normale funzionamento e sviluppo sia dei muscoli che dei nervi.
Pertanto, quando una percentuale appropriata di essa non è disponibile nel corpo , compaiono malattie ossee o muscolari o neurodegenerazione.
Inoltre, questa vitamina è l’unico solubile nel corpo umano, oltre ad essere l’unico composto che può essere prodotto nella pelle dall’esposizione alla luce solare.
Ma l’assunzione giornaliera che il corpo ottiene attraverso la pelle o il cibo è relativamente piccola.
Inoltre, un altro rapporto pubblicato sulla rivista medica americana “medicircle” ha indicato che la carenza di vitamina D contribuisce all’insorgere di problemi legati al metabolismo e all’aumento di peso, con l’accumulo di colesterolo nell’organismo.
I ricercatori hanno anche monitorato altri problemi come alti livelli di trigliceridi e colesterolo, che sono sintomi di disturbi metabolici.
È interessante notare che questa “vitamina” svolge un ruolo essenziale in tutti gli organismi viventi, compreso l’uomo, in quanto è responsabile dell’assorbimento di calcio e fosforo, che a loro volta rafforzano lo scheletro.