L’Isis viene avanti con determinazione verso il confine turco
L’Isis continua la sua avanzata contro le fazioni ribelli sisriane a nord di Aleppo.
Anche se poi, in effetti, non si capisce bene ribelli a cosa, visto che da quelle parti fra soldati regolari, irregolari, miliziani, ribelli e molti Paesi più o meno coinvolti, regna una confusione terribile.
Comunque, l’Osservatorio nazionale per i diritti in Siria, Ondus, afferma che i Jihadisti islamici sono entrati nella cittadini di Marea, dove infuriano i combattimenti.
Ma queste notizie vanno prese, ovviamente, col beneficio d’inventario, perché un osservatorio sui diritti umani in Siria, Paese dove i diritti umani sono sistematicamente annichiliti da anni dal feroce Assad, non è che goda di grande credibilità.
La fonte in ogni caso riporta che almeno dieci ribelli e 16 miliziani dell’Isis sono stati uccisi.
Non solo, pare che un Kamikaze dello Stato Islamico abbia fatto esplodere un’autobomba in mezzo alle linee nemiche.
Human rights watch, istituzione che invece è decisamente credibile, ha affermato invece che circa 160.000 civili potrebbero essere intrappolati in una zona compresa fra l’area dei combattimenti e il confine turco. E questa forse è la notizia peggiore di tutte