Niente fiducia purtroppo al governo di Sarraj in Libia.
La Camera dei rappresentanti di Tobruk non si è espressa in maniera favorevole all’elezione del leader libico, rimescolando nuovamente le carte e gettando di nuovo la situazione nel caos.
In un Paese dove di caos ce n’è già abbastanza. Fra Isis, governi instabili e provvisori, divisioni in fazioni e bande rivali, militari scalpitanti e insoddisfatti, è veramente difficile assemblare un governo credibile e rappresentativo.
Eppure lo sforzo, come ripete spesso il nostro Premier Renzi, va fatto, perché la stabilizzazione della Regione è importantissima e passa attraverso l’accordo che si troverà per il grande Paese dell’Africa settentrionale.
Manco a dire poi che esistono le condizioni per provare di nuovo con lo stesso candidato, dal momento che nelle votazioni della Camera dei rappresentanti, su 104 deputati, 15 hanno votato a favore e 89 contro.
Nel frattempo forze speciali Usa e inglesi stanno segretamente, ma non troppo, addestrando militari per opporsi all’avanzata dell’Isis, che purtroppo ha il controllo di buona parte del Paese.
E qualcuno riferisce che all’interno delle forze speciali ci siano addirittura militari russi. Insomma, in Libia c’è aria di guerra, guerra vera.