Le Rocce Mobili della Death Valley: Quando le Pietre Decidono di Muoversi

Antonio Capobianco

Nel cuore della Death Valley, su un lago asciutto chiamato Racetrack Playa, un fenomeno a dir poco curioso attira l’attenzione di geologi e visitatori da decenni: massi di varie dimensioni che sembrano “muoversi” da soli, lasciando dietro di sé delle lunghe tracce sul terreno. Queste tracce sono talmente precise e lunghe che sembrano il risultato di un disegno geometrico, eppure si formano senza che nessuno veda mai i massi spostarsi. Ma come fanno delle pietre, alcune pesanti centinaia di chili, a muoversi nel deserto?

Le Rocce Mobili della Death Valley

Un Fenomeno Studiato per Oltre 50 Anni

Le prime tracce lasciate dalle rocce sulla Racetrack Playa furono documentate negli anni ’40, e da allora scienziati e curiosi hanno cercato una spiegazione. Le teorie nel tempo si sono sprecate: si è ipotizzato che potessero muoversi a causa di venti fortissimi, che venissero trasportate dall’acqua o addirittura che fossero spostate da forze magnetiche o vibrazioni sismiche.

Il problema? Nessuno aveva mai visto queste pietre spostarsi. Le rocce sembravano misteriosamente cambiare posizione, lasciando dietro di sé tracce sinuose, dritte o curve, ma il movimento avveniva sempre quando nessuno stava osservando, rendendo ogni teoria molto difficile da dimostrare.

La Scoperta del Movimento: La Combinazione di Vento, Acqua e Ghiaccio

Nel 2014, un team di ricercatori guidato da Richard Norris dell’Istituto di Oceanografia Scripps riuscì finalmente a catturare il movimento delle rocce grazie a un sistema di monitoraggio con GPS e a telecamere temporizzate. E la scoperta fu sorprendente: le rocce si muovono grazie a una combinazione rara di fenomeni naturali.

Ecco come funziona il meccanismo:

  1. Acqua: In inverno, la Playa può riempirsi di una sottile pellicola d’acqua durante le rare piogge della Death Valley.
  2. Ghiaccio: Quando le temperature scendono di notte, questa sottile pellicola d’acqua si trasforma in uno strato di ghiaccio, che avvolge la base delle rocce.
  3. Vento: Al mattino, il sole fa riscaldare l’acqua e sciogliere il ghiaccio, che diventa fragile e frantumabile. Anche un vento leggero può quindi spingere le rocce sopra lo strato di ghiaccio spezzato, permettendo loro di “scivolare” sulla superficie fangosa della Playa.
  4. Tracce sul Fango: Man mano che si muovono, le rocce lasciano tracce nette sulla superficie fangosa, che si solidifica una volta asciutta, conservando il loro percorso.

Questo fenomeno, dunque, è il risultato di una combinazione rara di condizioni meteo e ambientali che si verifica solo in specifiche circostanze, rendendo il movimento delle rocce un evento molto difficile da osservare.

Un Enigma Risolto, ma Sempre Affascinante

La scoperta non ha tolto fascino a questo fenomeno, ma ha invece portato a una comprensione più profonda della natura imprevedibile e misteriosa del nostro pianeta. Oggi, le rocce della Racetrack Playa continuano ad attirare visitatori da tutto il mondo, ricordandoci che anche nei luoghi più aridi e isolati ci sono meraviglie nascoste, pronte a sorprenderci.

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