Ci sono nuove teorie sul Triangolo delle Bermuda.
L’ipotesi passa per una congettura che chiama in causa il Mare di Barents. In quella zona alcuni studiosi norvegesi ritengono di aver scoperto dei crateri probabilmente legati all’attività del gas metano.
Questi crateri, larghi anche un chilometro e profondi fino a una quarantina di metri, potrebbero essere alla radice della scomparsa degli aerei nella zona del triangolo delle Bermuda.
Tali crateri, a detta di uno scienziato russo, Igor Yeltsov, potrebbero anche aver scaldato il mare e provocato turbolenze atmosferiche tali da portare a incidenti aerei.
Ma ecco che, a questo punto, intervengono di nuovo gli scienziati norvegesi, affermando che “i crateri del Mare di Barents non sono collegati al Triangolo delle Bermuda”.
In fondo era pure facilmente immaginabile, visto che il Mare di Barents e la zona delle Bermuda sono divisi da migliaia e migliaia di chilometri di distanza.
Peraltro, questo non vuol dire che il fenomeno del gas metano e dei relativi crateri, non possa essersi verificato anche altrove, ivi compresa la famosissima zona del triangolo.