La “zona abitabile” su Marte potrebbe essere ideale per sostenere la vita microbica

Antonio Capobianco

Un nuovo studio condotto dal California Institute of Technology (Caltech) ha identificato una possibile “zona abitabile” su Marte, dove i microbi fotosintetici potrebbero potenzialmente prosperare sotto il ghiaccio. Questa scoperta fornisce un punto di partenza promettente per future esplorazioni, aiutando a restringere le aree del Pianeta Rosso in cui cercare segni di vita.

La zona abitabile su Marte potrebbe essere ideale per sostenere la vita microbica

Le condizioni attuali su Marte

Oggi, la superficie di Marte è un ambiente freddo, secco e inospitale. A causa della mancanza di uno strato di ozono e di un campo magnetico, la radiazione ultravioletta del Sole è circa il 30% più intensa rispetto alla Terra, rendendo le condizioni estremamente difficili per la sopravvivenza di forme di vita sulla superficie. Tuttavia, gli scienziati ritengono che Marte, miliardi di anni fa, fosse un pianeta molto diverso, con fiumi, laghi e persino oceani, condizioni che potrebbero aver permesso lo sviluppo della vita.

La possibilità di vita microbica sotterranea

Secondo i ricercatori del Caltech, se la vita microbica si fosse sviluppata durante il periodo in cui Marte era più ospitale, è possibile che tali organismi si siano ritirati nel sottosuolo per sfuggire alle condizioni estreme della superficie. La nuova ricerca suggerisce che esiste una zona abitabile sotterranea in cui i microbi fotosintetici potrebbero sopravvivere al riparo dalla radiazione solare, nutrendosi della luce che filtra attraverso il ghiaccio.

Dove si trova la zona abitabile

Le zone abitabili sono aree in cui le condizioni ambientali permettono la sopravvivenza della vita. In questo caso, la zona abitabile su Marte si troverebbe sotto uno strato di ghiaccio con un contenuto di polvere compreso tra lo 0,01% e lo 0,1%. Se il ghiaccio contiene troppo polvere, esso diventa troppo opaco per far passare la luce sufficiente a supportare i microbi. Tuttavia, se la percentuale di polvere è bassa, la luce potrebbe penetrare fino a una profondità di 5-38 cm, permettendo la fotosintesi. In condizioni di ghiaccio ancora più pulito, questa zona abitabile potrebbe estendersi fino a 2,15-3,1 metri.

Il ruolo dell’acqua liquida

Perché la vita esista in questa zona abitabile, l’acqua liquida è essenziale. Sebbene Marte sia attualmente secco, i ricercatori ritengono che le particelle di polvere intrappolate nel ghiaccio potrebbero causare piccole sacche di fusione localizzata, fornendo l’acqua necessaria per sostenere eventuali forme di vita. Questo fenomeno sarebbe più probabile lontano dai poli marziani, dove le temperature sono meno rigide.

Implicazioni per future missioni su Marte

Anche se la presenza di vita in queste zone abitabili è puramente teorica al momento, lo studio rappresenta un passo importante verso la scoperta di potenziali segni di vita su Marte. Le missioni future, robotiche o con equipaggio, potrebbero utilizzare questi risultati per concentrare le loro ricerche in aree specifiche del pianeta, aumentando le possibilità di trovare tracce di vita passata o presente.

Conclusioni

La ricerca del Caltech suggerisce che Marte potrebbe avere nascoste sotto la sua superficie le condizioni ideali per sostenere la vita microbica. Sebbene non esista ancora una prova definitiva della vita su Marte, questi risultati offrono un punto di partenza prezioso per ulteriori esplorazioni e ricerche future. Le prossime missioni marziane potrebbero finalmente rispondere alla domanda che ci poniamo da anni: esiste vita su Marte?

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