La Svizzera boccia il reddito minimo di cittadinanza

Antonio Capobianco

La Svizzera boccia il reddito minimo di cittadinanzaLa Svizzera boccia il reddito minimo di cittadinanza.

Con un’ampia maggioranza, il 78%, la Confederazione Elvetica ha detto no al cosiddetto reddito incondizionato per tutti.

Per far passare comunque la proposta, ci sarebbe stato bisogno di una maggioranza doppia, quella di tutti i votanti e quella dei Cantoni.

Ma già tempo prima i sondaggi avevano dato come scarsamente praticabile la proposta stessa. L’iniziativa era stata messa in campo da Daniel Haeni e alcuni suoi alleati.

Consisteva in un reddito mensile, dalla nascita alla morte, di 2.500 franchi svizzeri, circa 2.500 euro per gli adulti, e 625 franchi, cioè 560 euro per i minorenni.

Il governo si è detto contrario, perché da un punto di vista economico, l’impegno di spesa sarebbe stato insostenibile, circa 25 miliardi di franchi.

Il reddito avrebbe dovuto essere completamente sostitutivo di tutti gli strumenti di welfare a tutt’oggi in vigore in Svizzera.

Ovviamente, a chi lavora, sarebbe andato un importo minore, circa 700 franchi. Per i disoccupati, l’importo sarebbe stato pieno, 2.500 franchi.

Per la precisione però c’è da dire che il reddito medio in Svizzera è di 6.500 franchi, mentre la soglia di povertà è considerata al di sotto dei 2.200 franchi.

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