La Strana Storia di The Thief and the Cobbler

Antonio Capobianco

Il mondo del cinema è pieno di storie incredibili dietro le quinte, ma poche sono affascinanti e bizzarre come quella del film d’animazione “The Thief and the Cobbler”. Questa pellicola è una delle opere più ambiziose e tragiche mai realizzate, rimasta incompleta per decenni e, ironicamente, spesso soprannominata “il film maledetto dell’animazione”.

La Strana Storia di The Thief and the Cobbler
foto@pixabay

Un Sogno Infinito

La storia inizia nel 1964, quando l’animatore britannico Richard Williams, noto per il suo stile artistico unico e per essere l’animatore di “Chi ha incastrato Roger Rabbit”, concepì un progetto monumentale. “The Thief and the Cobbler” era destinato a diventare il capolavoro della sua carriera, un film d’animazione epico ispirato alle Mille e una notte e alle opere di grandi maestri artistici. Williams era ossessionato dall’idea di creare un film completamente disegnato a mano, caratterizzato da un’animazione senza pari, dove ogni frame fosse curato al massimo dettaglio.

La Produzione che Durò Decenni

Williams lavorò al film per oltre 30 anni, finanziando il progetto con i suoi guadagni e supporti occasionali da produttori affascinati dalla sua visione. Ogni scena era estremamente complessa: il film includeva prospettive surreali, effetti ottici ingegnosi e una fluidità dei movimenti mai vista prima. Tuttavia, la sua perfezionista ossessione per i dettagli rallentava costantemente la produzione.

Nel 1989, dopo il successo di “Chi ha incastrato Roger Rabbit”, la Warner Bros. offrì a Williams di finanziare il film, a patto che fosse completato rapidamente. Sfortunatamente, nonostante l’impegno, il film non rispettò le scadenze e alla fine il controllo del progetto passò a una casa di produzione che ne completò una versione alternativa nel 1993, uscendo in modo incompleto con un montaggio frettoloso che snaturò l’opera.

Il Paragone con Disney

Una curiosità intrigante è che alcune delle idee visive e tematiche di “The Thief and the Cobbler” sembrano simili a quelle de “Aladdin” della Disney, uscito nel 1992. Sebbene non ci siano prove di un plagio diretto, molti fan hanno speculato su una possibile ispirazione, visto che la Disney avrebbe potuto essere influenzata da storie e concept che circolavano nel mondo dell’animazione.

La Rinascita di un Capolavoro

Negli anni successivi, grazie agli sforzi dei fan e all’avvento di Internet, “The Thief and the Cobbler” ha trovato nuova vita. Gli appassionati di animazione hanno messo insieme i materiali originali per ricreare la visione di Williams il più fedelmente possibile, portando alla nascita della “Recobbled Cut”, una versione restaurata non ufficiale che ha suscitato l’ammirazione degli appassionati di tutto il mondo.

Richard Williams è morto nel 2019, ma il suo sogno di creare un film perfetto ha lasciato un’eredità duratura. “The Thief and the Cobbler” rimane un esempio della passione e della determinazione che spesso si nascondono dietro le quinte del cinema, un promemoria delle sfide che gli artisti affrontano per realizzare le loro visioni più audaci.

Conclusione

La storia di “The Thief and the Cobbler” non è solo una curiosità cinematografica, ma anche un omaggio al potere dell’arte e della dedizione. Il film continua a vivere nei cuori di coloro che amano l’animazione e serve da ispirazione per chiunque creda nella bellezza della perseveranza creativa, nonostante le difficoltà.

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