Negli anni ’70, l’umanità ha inviato nel cosmo il suo primo messaggio destinato a eventuali civiltà extraterrestri, noto come il messaggio di Arecibo. Questo segnale, codificato in binario, conteneva informazioni di base sulla scienza, la matematica e la vita umana, comprese rappresentazioni del DNA, del sistema solare e una figura umana stilizzata. Questo tentativo storico di comunicare con forme di vita oltre la Terra è stato un importante punto di partenza nella nostra ricerca di vita intelligente nello spazio.
A distanza di circa mezzo secolo, con significativi progressi tecnologici alle spalle, i ricercatori della NASA hanno deciso di aggiornare questo messaggio per riflettere meglio la conoscenza e la comprensione attuali della nostra specie e del nostro pianeta. Il nuovo messaggio, denominato “Beacon in the Galaxy”, oltre a contenere informazioni più dettagliate su scienza e matematica, presenta anche mappe della Terra, rappresentazioni dettagliate di figure umane maschili e femminili, la struttura e la composizione della Terra e un invito a rispondere.
Questa iniziativa riflette non solo il desiderio di comunicare e condividere la nostra esistenza con possibili civiltà extraterrestri ma solleva anche questioni importanti riguardanti la sicurezza e l’etica di tali comunicazioni. Alcuni scienziati, come il fisico teorico Stephen Hawking, hanno espresso preoccupazione per l’invio attivo di messaggi nello spazio, sottolineando che forme di vita extraterrestre potrebbero non essere pacifiche e potrebbero rappresentare una minaccia per l’umanità.
Il dibattito sull’opportunità di inviare questi messaggi rimane aperto, con argomentazioni sia a favore che contro. Da una parte, vi è la possibilità di stabilire un dialogo con intelligenze extraterrestri, potenzialmente avanzate, che hanno superato ciò che viene definito il “Grande Filtro” della autodistruzione. Dall’altra parte, sussiste il rischio che queste comunicazioni possano portare a contatti indesiderati con civiltà ostili.
Il messaggio “Beacon in the Galaxy” propone di utilizzare il sistema binario per comunicare, considerato universale e capace di veicolare concetti matematici e scientifici fondamentali, come i sistemi binario e decimale, le operazioni matematiche base, la fisica delle particelle, gli elementi più comuni, la struttura del DNA, le forme umane, la posizione del nostro sistema solare e dettagli sulla Terra. L’idea è di includere anche un invito a rispondere, sperando in un dialogo interspecie, anche se i tempi di risposta potrebbero estendersi per migliaia di anni.
Gli scienziati hanno individuato due telescopi potenzialmente idonei per l’invio di questo messaggio: il telescopio sferico di cinquecento metri di apertura (FAST) in Cina e l’Array di telescopi Allen dell’Istituto SETI in California. Entrambi, al momento, possono solo ricevere segnali dallo spazio, ma potrebbero essere aggiornati in futuro per permettere anche l’invio di messaggi.
La decisione di inviare un nuovo messaggio agli extraterrestri sottolinea la nostra continua ricerca di comprensione e connessione nell’universo vasto e in gran parte inesplorato. Rappresenta una testimonianza della nostra curiosità intrinseca e del desiderio di estendere la mano oltre i confini del nostro pianeta, nella speranza di trovare non solo altre forme di vita ma potenzialmente nuove vie di conoscenza e comprensione intergalattica.