Per il presidente e commissario romano Pd Matteo Orfini sulla vicenda “mafia capitale” c’è una strana “calma”.
Le parole esatte di Orfini sono state: “E’ strano come sulla vicenda mafia capitale sia la Procur che la Prefettura siano rimaste ferme”.
La perplessità è molto forte. Se non è un atto di accusa, ci siamo vicini. Matteo Orfini, audito dalla Commissione parlamentare antimafia, oltre a rispondere alle domande, ne fa egli stesso. Come è stato possibile non accorgersi di quello che stava accadendo a Roma?
“Mi chiedo come sia stato possibile che tante cose siano avvenute in un sistema così radicato senza che la Procura pre-Pignatone si sia adeguatamente accorta e mossa per contrastarlo. Com’è stato possibile avere un prefetto, quello precedente all’attuale, che negava la presenza della mafia?”.
“Quando si arriva a una situazione come quella del Comune di Roma, quando ci si trova al bivio fra sciogliere o non sciogliere, quel bivio è un po’ rozzo”.
“ Io credo – continua Orfini – sia stato giusto non sciogliere perché la discontinuità politica c’è stata, c’è stata una reazione, ma nel momento in cui si decide di non sciogliere, non è detto che si abbiano tutti gli strumenti per bonificare una situazione malata”.