Le autorità iraniane hanno arrestato Parastoo Ahmady, una cantante di 27 anni, dopo la pubblicazione su YouTube di un concerto virtuale in cui si è esibita senza indossare l’hijab. L’arresto è avvenuto nella città di Sari, capitale della provincia settentrionale di Mazandaran, secondo quanto dichiarato dal suo avvocato, Milad Panahipour, che al momento non ha informazioni precise sulle accuse, sul luogo di detenzione o sugli agenti coinvolti. Insieme a lei, sono stati arrestati anche due membri della sua band, Soheil Faghih Nasiri ed Ehsan Beiraghdar, a Teheran.
Restrizioni sulle Donne e la Musica in Iran
Dopo la Rivoluzione islamica del 1979, le leggi iraniane hanno imposto severe restrizioni alle donne, vietando inizialmente ogni tipo di esibizione musicale pubblica. Oggi, alle donne è consentito cantare solo in contesti rigorosamente femminili o come parte di un coro per un pubblico misto. Inoltre, è obbligatorio indossare l’hijab in pubblico, inclusi eventi trasmessi virtualmente.
L’hijab, simbolo religioso e politico in Iran, è obbligatorio per legge come segno di modestia e pietà. Tuttavia, il suo carattere forzato è spesso motivo di tensione sociale e proteste. Un esempio significativo è rappresentato dalle manifestazioni del 2022, innescate dalla morte di Mahsa Amini, una giovane donna deceduta dopo l’arresto da parte della polizia morale per presunte violazioni del codice di abbigliamento.
Il Concerto e l’Arresto di Parastoo Ahmady
Ahmady si era esibita indossando un abito nero senza maniche e colletto, accompagnata da quattro musicisti maschi. Nel post di presentazione del concerto su YouTube, aveva dichiarato:
“Sono Parastoo, una ragazza che vuole cantare per le persone che ama. Questo è un diritto che non potevo ignorare; cantare per la terra che amo appassionatamente.”
Il concerto ha rapidamente ottenuto un enorme successo, superando 1,4 milioni di visualizzazioni. Tuttavia, giovedì le autorità giudiziarie hanno aperto un caso contro l’esibizione, arrestando Ahmady e i suoi collaboratori.
Un Clima di Repressione Crescente
Dopo le proteste del 2022, l’Iran ha temporaneamente ridotto l’applicazione rigorosa del codice di abbigliamento, ma nelle ultime settimane si è assistito a un inasprimento del controllo. L’arresto di Ahmady sottolinea il persistente giro di vite contro chi osa sfidare le norme sociali e religiose imposte dal regime.
Il suo avvocato ha dichiarato all’Associated Press:
“Non conosciamo ancora le accuse ufficiali contro la signora Ahmady né il suo luogo di detenzione. Continueremo a seguire la questione attraverso i canali legali.”
Conclusioni
Il caso di Parastoo Ahmady mette in evidenza la situazione critica dei diritti umani e della libertà d’espressione in Iran. Nonostante le restrizioni e i rischi personali, sempre più persone sfidano apertamente il sistema, cercando di reclamare i propri diritti fondamentali. La vicenda di Ahmady è un altro capitolo nella lunga lotta per la libertà delle donne in un Paese dove l’hijab continua a essere un simbolo di oppressione politica e culturale.