Sta arrivando l’influenza, circa 5 milioni persone rischiano di ammalarsi
Che dire dell’influenza che ci aspetta al varco tutti gli anni all’inizio della stagione fredda? Niente di particolarmente allarmante, come al solito; l’allarmismo non fa mai bene alla società, così come il complottismo e ad altri comportamenti antiscientifici.
Tuttavia un po’ di sane precauzioni, naturalmente, bisogna prenderle. L’influenza è quindi uno stato ricorrente, controllabile, circoscrivibile e prevedibile, ma questo non vuol dire che vada sottovalutato. Anzi. Ecco che allora, come al solito, bisogna prestare particolare attenzione a coloro che sono i più svantaggiati.
Stiamo parlando ovviamente di malati, o comunque di persone che soffrono di particolari patologie; di bambini e soprattutto di anziani. E siccome stiamo diventando, purtroppo, una popolazione prevalentemente di anziani, col passare del tempo ”influenza”, così come diverse altre patologie, è destinata ad avere un’incidenza sempre maggiore sulla salute pubblica.
Quindi il problema vero non è il giovane che prende la febbre o la persona matura colpita dal virus del raffreddore, bensì l’anziano che, in virtù di una condizione fisica generalmente più debole, è maggiormente esposto ai rischi e ai pericoli degenerativi di una patologia altrimenti considerata ordinaria e semplice da risolvere, quale l’influenza.
Il fatto principale è che l’anziano deve avere riscontri, rispondenze quotidiane sul suo stato di salute. Ma, purtroppo, gli anziani tendono a rimanere soli, forse più di una volta. E non diventa facile curarli adeguatamente, in termini sia di supporto fisico sia di supporto psicologico, anch’esso fondamentale per la salute di una persona.
In ogni caso, sta arrivando l’influenza 2018. Negli ultimi giorni c’è stata una brusca diminuzione delle temperature: questo, quasi sempre, significa creare le condizioni per la diffusione dell’influenza. Infatti, al momento ci sono più di centomila Italiani che accusano sintomi influenzali. Da non confondere, attenzioni, con i sintomi allergici, che sono altra cosa, e che sovente si manifestano in maniera simile, con muco, catarro,starnuti e simili.
Per non confondere l’influenza da altri fastidi di carattere stagionale, in verità si dovrebbero verificare contemporaneamente alcune condizioni. La prima è una febbre elevata, o comunque di una certa entità. La seconda è data da sintomi sistemici, come dolori muscolari, articolari, tosse, naso che cola, congestione. La terza è quella del mal di gola.
Sentiamo cosa dice un esperto in materia circa la situazione di quest’anno, il Professor Fabrizio Pregliasco: “La prossima stagione influenzale dovrebbe essere di intensità media. Si stima, però, che non meno di 5 milioni di persone saranno costrette a letto; nell’emisfero australe la stagione sta scorrendo con bassi livelli di diffusione e una prevalenza del virus AH1N1, anche se in quest’ultima parte di stagione rimane l’incognita del contributo del virus B che potrebbe innalzare la dimensione complessiva della stagione”.
Per prevenire l’influenza i consigli sono in fondo sempre gli stessi. Bisogna coprirsi bene, cercare di evitare gli sbalzi eccessivi di temperatura, fare attenzione all’alimentazione, che deve essere ricca di vitamine. Si stima che circa il 14% della popolazione ricorrerà al vaccino per questa stagione fredda.
Prosegue il Professore Pregliasco, con riferimento al vaccino: “Un salvavita per le persone fragili, ovvero, tutti gli anziani sopra i 65 anni e i malati cronici per i quali l’influenza potrebbe determinare complicanze e può rappresentare un’opportunità di riduzione dell’assenteismo scuola/lavoro e del rischio di contagiare soggetti fragili della propria famiglia. Non protegge da tutte le forme non dovute a virus influenzali e a volte non evita completamente la malattia, ma ne attenua i sintomi e il rischio di complicanze”.
“In caso di contagio, non bisogna fare gli eroi, il riposo resta un’arma fondamentale per aiutare l’organismo a sconfiggere i virus. Fondamentale è anche ricorrere ai farmaci di automedicazione, il pilastro principale nel trattamento delle sindromi influenzali e parainfluenzali. L’uso dei farmaci senza obbligo di ricetta deve servire ad attenuare i sintomi senza azzerarli, consultando il medico se le cose non migliorano dopo 4 – 5 giorni”.