Negli ultimi mesi il Covid 19 ha seminato morte e terrore in tutto il mondo, lasciando sulla propria strada centinaia di migliaia di vittime: proprio nelle scorse ore l’America ha comunicato che il Coronavirus ha già fatto più vittime della prima guerra mondiale.
E purtroppo il peggio non è ancora alle spalle, soprattutto in America Latina.
In particolare, sotto osservazione è la situazione in Brasile dove sono stati registrati 1.238 nuovi morti nelle ultime 24 ore, portando a 47.748 il totale dei decessi. Lo ha reso noto il ministero della Sanità brasiliano, aggiornando a 978.142 il totale delle persone contagiate, 22.765 in più rispetto a ieri.
Sia per numero di decessi che per numero di contagi, il Brasile è il secondo Paese al mondo dopo gli Stati Uniti. L’unico dato positivo è che l’incremento quotidiano del numero degli infettati e dei deceduti resta grosso modo stabile.
A lanciare un ulteriore allarme anche Medici senza frontiere, che parla di “test insufficienti, operatori sanitari colpiti – 100 infermieri morti al mese – e comunità vulnerabili più a rischio, come quelle indigene nello stato di Amazonas, dove si registra il più alto tasso di mortalità”.
“I quattro ospedali principali di Manaus sono pieni e gli operatori sanitari si occupano di pazienti estremamente malati che spesso arrivano troppo tardi o si trovano troppo lontano per essere salvati. Un’alta percentuale di pazienti che entrano in terapia intensiva muore e un gran numero di medici si ammala”, afferma Bart Janssens, coordinatore dell’emergenza di Msf in Brasile.
Ma è comunque tutta l’America latina, ad eccezione dell’Uruguay, a non vedere ancora la luce in fondo al tunnel della pandemia.