Il riuso nella tecnologia, la Coop lancia l’iniziativa “Meno spreco e più solidarietà”: nascono i villaggi della riparazione.
Quando un accessorio, specialmente se tecnologico, si rompe, ormai raramente tendiamo alla riparazione. Questo perché i costi della riparazione stessa a volte risultano uguali o di poco inferiori a quelli di un nuovo acquisto.
Per non parlare poi dei tempi per la riparazione, anch’essi mediamente abbastanza lunghi. Ormai sono anni che se si sfascia un televisore, normalmente si cambia.
L’epoca della ricerca e della sostituzione del pezzo guasto è ormai finita da tempo. Il saldatore, il cacciavite e gli altri utensili restano appesi al muro o dentro qualche cassetto in attesa che qualcuno si ricordi di loro.
Eppure sembra che non sia proprio tutto così. Forse sarà anche l’effetto della crisi, ma solo a Roma sono circa cinquemila le persone impegnate nel settore del riuso e delle riparazioni.
Si tratti di un’attività a mezzo fra l’artigianato e la piccola imprenditoria. Ecco perché il famoso ecologista Rossano Ercolini ha proposto un incontro Coop sul tema Meno spreco e più solidarietà.
Dice Ercolini: “In Italia abbiamo solo tre piattaforme che estraggono metalli rari da computer e altre attrezzature tecnologiche considerate obsolete. Se ne avessimo 50 si creerebbero posti di lavoro e un’economia che guarda al futuro del pianeta”.