Il progetto LignoStella Space Wood, guidato dall’Università di Kyoto in collaborazione con Sumitomo Forestry, ha segnato una pietra miliare nello sviluppo di tecnologie spaziali sostenibili, aprendo la strada al lancio del primo satellite artificiale in legno, LignoSat, previsto per il 2024. Questa innovazione segue una serie di esperimenti condotti sulla Stazione Spaziale Internazionale, che hanno dimostrato l’incredibile durabilità del legno nello spazio esterno. Durante questi test, tre tipi di legno sono stati esposti all’ambiente estremo dello spazio per oltre 290 giorni, mostrando una notevole resistenza alle variazioni di temperatura, ai raggi cosmici e alle particelle solari, senza segni di decomposizione, deformazione o danneggiamento.
La scelta del legno di magnolia (Hoonoki in giapponese) per la costruzione di LignoSat deriva dalle sue eccezionali proprietà di lavorabilità, stabilità dimensionale e resistenza, rendendolo ideale per applicazioni spaziali. Uno dei vantaggi più significativi nell’uso del legno per i satelliti è la sua capacità di bruciare completamente durante il rientro nell’atmosfera terrestre, eliminando così il rilascio di sostanze nocive tipicamente associate ai satelliti tradizionali in metallo. Inoltre, il legno permette la penetrazione delle onde elettromagnetiche, consentendo una progettazione semplificata del satellite con componenti integrati direttamente nel corpo del satellite stesso.
Il successo di questo progetto non solo apre nuove frontiere nell’esplorazione spaziale, ma stabilisce anche un precedente per pratiche ambientalmente sostenibili nell’industria aerospaziale, evidenziando il potenziale di materiali e tecnologie innovative nel ridurre l’impatto ambientale delle future missioni spaziali.
Fonte: WIRED Middle East.