I tg non ne hanno quasi parlato, come anche i giornali, tutti presi dall’emergenza coronavirus che sta catalizzando le attenzioni generali, ma in realtà i lavori in Parlamento stanno procedendo spediti e, sebbene in sordina, ieri si è votato sul dl intercettazioni.
Il risultato scontato: la Camera ha approvato in via definitiva il decreto sulle intercettazioni che è ora legge. I voti a favore sono stati 246, 169 invece i “no”. A 48 ore dalla scadenza, è quindi diventato legge il decreto sulle intercettazioni.
Tra le principali novità della legge c’è il fatto che sarà il magistrato, e non più la polizia giudiziaria, a valutare quali colloqui sono rilevanti per le indagini o meno. Toccherà sempre al pm anche vigilare che nei verbali non siano riportate espressioni che ledono la reputazione di singole persone o dati personali.
Ed ancora, sarà possibile usare il trojan, il “virus spia”, non solo per i reati contro la pubblica amministrazione commessi dai pubblici ufficiali, ma anche dagli incaricati di pubblico servizio e puniti con la reclusione oltre 5 anni.
Molto critica l’opposizione, pronta all’ostruzionismo. La più ostile è Forza Italia che parla di un provvedimento liberticida.
La riforma sarà comunque operativa dal primo maggio: l’obiettivo è dare tempo alle procure per attrezzarsi con i nuovi strumenti previsti, come l’archivio digitale delle intercettazioni.