Il 2024 segna un momento cruciale nella storia della lotta globale contro i cambiamenti climatici, con indizi che suggeriscono l’inizio della fine per i combustibili fossili. La conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, COP28, tenutasi nel dicembre 2023, ha segnato una svolta significativa in questo senso.
Durante il COP28, i delegati di quasi 200 Paesi si sono uniti in un atto di solidarietà globale, accordandosi su una decisione storica che ha segnalato l’inizio della fine dell’era dei combustibili fossili. Questo accordo ha gettato le basi per una transizione rapida, giusta ed equa, sottolineata da tagli profondi alle emissioni e un aumento del finanziamento. È stata riconosciuta la necessità di ridurre le emissioni globali di gas serra del 43% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2019 per mantenere l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C.
Il COP28 ha segnato per la prima volta la presenza dei combustibili fossili come parte principale delle negoziazioni. È stato raggiunto un compromesso per iniziare a passare ai combustibili più puliti, come il gas naturale liquefatto, come soluzione temporanea. L’obiettivo è raggiungere una riduzione delle emissioni del 43% entro il 2030 e arrivare a zero emissioni nette entro il 2050.
Tuttavia, vi sono sfide significative nell’attuazione di questa transizione. I paesi in via di sviluppo hanno espresso preoccupazione per l’impatto che una transizione rapida potrebbe avere sul loro sviluppo economico e sulla lotta alla povertà. Inoltre, si è sottolineata la necessità di affrontare le disuguaglianze esistenti nei mercati del lavoro, garantendo che le donne abbiano un forte accesso alle nuove opportunità emergenti. Un altro ostacolo importante è la mancanza di competenze verdi a livello globale, con solo un lavoratore su otto che possiede tali competenze, secondo il Global Green Skills Report del 2023 di LinkedIn.
La storia ci insegna che i progressi verso la riduzione dei combustibili fossili non sono sempre stati lineari o efficaci. Ad esempio, il Protocollo di Kyoto del 1997, che chiedeva ai paesi ad alto tasso di emissioni di ridurre le loro emissioni di oltre il 5% rispetto ai livelli del 1990, ha visto un’adesione limitata e un successo ridotto nel raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni.
Nonostante queste sfide, l’accordo del COP28 rappresenta un passo significativo verso un futuro più sostenibile e la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili. La transizione verso energie rinnovabili e pulite sarà fondamentale per raggiungere gli obiettivi globali di riduzione delle emissioni e per combattere i cambiamenti climatici. Tuttavia, sarà cruciale garantire che questa transizione sia equa e giusta per tutti i paesi e i settori coinvolti.