Gli esperti sottolineano che il vaccino, contro il coronavirus, è il metodo più efficace di protezione anche contro la variante Omicron.
Sebbene il vaccino non fornisca una protezione del 100% contro Omicron, si raccomanda di vaccinarsi per non essere colpiti in modo pericoloso dal virus.
Gli scienziati che si sono concentrati sul virus sin dal primo giorno dell’epidemia hanno condotto molti studi. A questi studi dobbiamo il vaccino, la nostra arma più efficace contro il virus.
Uno studio condotto in Norvegia ha determinato i sintomi più comuni del Coronavirus nelle persone con doppia vaccinazione.
Esaminando 111 partecipanti, i ricercatori norvegesi sono stati in grado di identificare 8 sintomi chiave. Secondo i risultati, pubblicati sulla rivista di malattie infettive ed epidemiologia Eurosurveillance, i sintomi principalmente condivisi sono.
- Tosse
- rinorrea
- Stanchezza
- Mal di gola
- Mal di testa
- Dolore muscolare
- Starnuti
Secondo lo studio, tosse, naso che cola e affaticamento erano tra i sintomi più comuni nelle persone con doppia vaccinazione, mentre starnuti e febbre erano i sintomi meno comuni.
La natura lieve dei sintomi di Omicron rende difficile per le persone distinguere il virus dal comune raffreddore.
Gli esperti affermano che Omicron ha due “segnali di allarme precoce”. Secondo la notizia del quotidiano British Independent, stanchezza e vertigini potrebbero significare che hai preso Omicron.
D’altra parte, i risultati iniziali suggeriscono che Omicron è più contagioso ma più mite delle versioni Delta e Wuhan.
La minore gravità della variante Omicron è attribuita sia alle caratteristiche di questa variante che all’aumentata immunità dovuta alla vaccinazione e all’infezione.
L’analisi dell’Imperial College London mostra che le mutazioni di Omicron lo rendono un virus più lieve rispetto alla variante Delta.
Se non c’è immunità al coronavirus, l’Omicron ha l’11% in meno di probabilità di presentarsi al pronto soccorso dell’ospedale rispetto alla variante delta. Tuttavia, questo è il caso di un minor numero di persone ora, poiché il livello di vaccinazione e infezione è aumentato.
Considerando lo stato immunitario sviluppato nella popolazione, il rischio di ospedalizzazione con infezione da Omicron diminuisce del 25-30 per cento, mentre il rischio di permanenza in ospedale per più di un giorno diminuisce del 40 per cento.
Dal team che ha svolto la ricerca dell’Imperial College, si afferma che questa diminuzione non è a un livello tale da creare un grande cambiamento nella modellizzazione e avverte che il numero di persone che si rivolgono all’ospedale potrebbe essere ancora alto a causa della rapida diffusione di Omicron e questo potrebbe mettere sotto pressione sul servizio sanitario.
La ricerca dell’Università di Hong Kong ha dimostrato che, sebbene Omicron sia efficace nell’infettare il tratto respiratorio superiore, non può penetrare nel tessuto polmonare dove può causare ulteriori danni.
Gli studi dell’Università di Cambridge hanno anche rivelato che la variante Omicron non è efficace come altre varianti nell’incollare insieme le cellule polmonari.
Questo problema di solito è apparso nei polmoni di pazienti gravemente malati.